Google condivide i dati sugli spostamenti dei cittadini durante l'emergenza Coronavirus

La società di Mountain View ha reso pubblici i report che fotografano il comportamento dei cittadini in 131 Paesi, Italia compresa. Le informazioni, anonimizzate e gestite in forma aggregata, arrivano dalla Cronologia delle posizioni dei dispositivi Android.

Google sta utilizzando i dati di geolocalizzazione raccolti sugli smartphone degli utenti per aiutare le autorità sanitarie di tutto il mondo a comprendere come gli spostamenti delle persone sono cambiati in risposta alla pandemia globale da Coronavirus COVID-19. In un post pubblicato quest’oggi, la società di Mountain View ha annunciato la pubblicazione dei suoi report che mostrano – in forma aggregata – i dati sui movimenti dei cittadini suddivisi per Paese.

Le informazioni arrivano dai quei dispositivi sui quali gli utenti hanno scelto di condividere con Google la “cronologia delle posizioni” (vedere anche l’articolo Cronologia telefono su Android: quando è utile o da cancellare).

In Google Maps usiamo dati aggregati e anonimi che mostrano quanto sono affollati alcuni luoghi. In questo modo possiamo ad esempio stabilire quanto un esercizio commerciale è frequentato. I responsabili dei servizi di sanità pubblica hanno fatto presente che questi tipi di dati possono essere utili per assumere decisioni importanti al fine di contrastare la diffusione di COVID-19“, si legge nella nota dell’azienda fondata da Larry Page e Sergey Brin.

I report condivisi da Google riguardano 131 nazioni, Italia compresa, e per alcune di esse sono disponibili anche i dati regionali. Per consultare i dati relativi al nostro Paese, basta digitare Italy nell’apposita casella di ricerca quindi cliccare su Download PDF.

Ogni rapporto contiene informazioni sugli spostamenti dei cittadini suddivisi in sei categorie: vendita al dettaglio e attività ricreative, alimentari e farmacie, parchi e attrazioni naturali, stazioni e luoghi di transito, luoghi di lavoro, residenze.
I dati si riferiscono alle ultime 48-72 ore, ha spiegato Google, e le variazioni percentuali riflettono la differenza tra i movimenti registrati nel corso del mese e la fine di gennaio scorso.

Facebook ha messo a disposizione dei ricercatori accademici dati simili.

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