I nuovi box esterni per SSD M.2 PCIe NVMe e SATA: unità veloci da tenere in tasca

Due box esterni pronti per accogliere SSD PCIe e SATA: le differenze tra i due dispositivi, utili per rendere portatile e tascabile qualunque unità SSD in formato M.2.
I nuovi box esterni per SSD M.2 PCIe NVMe e SATA: unità veloci da tenere in tasca

Le unità SSD in formato M.2 sono sempre più diffuse tanto che la maggior parte delle moderne schede madri integrano uno o più slot per inserire questi (peraltro velocissimi) supporti di memorizzazione.

Quando si sostituisce un SSD M.2 cosa fare della vecchia unità? Una buona soluzione consiste nell’acquistare un box esterno compatibile con l’unità a stato solido che si desidera utilizzare e trasformarla in un pratico dispositivo portatile per lo storage dei dati.
In alternativa, l’utilizzo di un box esterno offre piena libertà nella scelta dell’unità SSD da acquistare e inserire al suo interno.

I seguenti due box esterni dotati di interfaccia USB accolgono SSD M.2 in vari formati:
Box Esterno USB 3.2 per SSD SATA/PCIe M.2 NVMe: I-CASE USB31C-NGFFM
Box Esterno USB SuperSpeed per SSD SATA: I-CASE USB3-NGFF

Entrambi di dimensioni ultracompatte, utili per rendere gli SSD davvero “tascabili”, il primo supporta velocità di trasferimento dati fino a 10 Gbps grazie all’interfaccia USB 3.2 Gen 2.
Si tratta quindi un ottimo case per l’alloggiamento di unità SSD M.2 NVMe da 42 mm, 60 mm e 80 mm. Il box supporta sia unità SATA che le più veloci PCIe (solo M-Key fino a 2 TB di capienza).
Qui le principali caratteristiche delle unità SSD PCIe NVMe.

Le velocità di trasferimento dati massime potranno essere raggiunte, ovviamente, solo utilizzando un’unità PCIe NVMe e collegando il box a una porta USB Gen 2. Diversamente, le performance si allineeranno a quelle offerte dell’interfaccia utilizzata.
Lato SATA, il box esterno ne supporta tutte le versioni, ma ovviamente le performance non possono superare i 6 Gbps (con unità SATA III).

Il controller integrato nel box si occupa anche di gestire la funzionalità TRIM quindi di ottimizzare l’effettiva rimozione dei dati cancellati dall’utente a livello di celle di memoria seguendo le indicazioni ricevute da parte del sistema operativo.

Il box esterno USB 3.2 Gen 2 I-CASE USB31C-NGFFM è realizzato interamente in alluminio così da renderlo ancora più leggero e facilmente trasportabile.

Fa inoltre uso del protocollo UASP per velocità di lettura più elevate del 70% e velocità di scrittura migliori 40% su USB 3.2. L’indicatore LED offre informazioni sullo stato dell’unità mentre l’alimentazione si ottiene da bus (non sono necessari cavi addizionali).

Se si disponesse di un’unità SSD meno performante basata su interfaccia SATA M.2 da 30 mm, 42 mm, 60 mm e 80 mm, è possibile orientarsi sul box esterno USB SuperSpeed Gen 1 I-CASE USB3-NGFF.

Se il dispositivo al quale viene collegato il box lo permette, il trasferimento dati può arrivare fino a 5 Gbps (USB 3.1 Gen 1) ma è garantita massima compatibilità con USB 2.0 e USB 1.1.

Anche in questo caso è stato scelto un design interamente in alluminio, con la presenza del LED di stato e confermato il supporto del protocollo UASP per ottimizzare le prestazioni delle unità a stato solido inserite nel box.

Sono sempre più lontani i tempi in cui oltre alle chiavette USB poco era disponibile in termini di unità di memorizzazione esterne, capienti, veloci e ultracompatte.
La diffusione degli SSD basati su interfaccia PCIe e protocollo NVMe consentono di utilizzare unità dalle prestazioni impensabili appena fino a qualche anno fa, anche come supporti di memorizzazione esterni.
I box esterni si rivelano un valido ausilio quindi sia per coloro che desiderassero “riciclare” un’unità a stato solido precedentemente installata in un PC, sia per chi acquistasse un SSD da usare proprio come unità rimovibile considerato il costo a gigabyte sempre più contenuto.

In ogni caso è importante accertare quali porte sono disponibili su sistemi desktop, notebook e sugli altri device: le porte USB non sono tutte uguali (USB: come capire quali dispositivi sono più veloci ed evitare rallentamenti). Usare connessioni lente significa far crollare verticalmente le prestazioni ottenibili: basti pensare che con USB 1.1, sulla carta, non si superano i 12 Mbps e con USB 2.0 i 480 Mbps.
Le più recenti porte USB Gen 1 consentono di trasferire dati fino a 5 Gbps; Gen 2 fino a 10 Gbps; Gen 2×2 fino a 20 Gbps e 3×2 fino a 40 Gbps (gli ultimi due valori sono da ricollegare alla più recente introduzione delle specifiche USB 3.2 e USB 4.0).

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