Intel produrrà chip RISC-V con la collaborazione di SiFive

Accordo tra Intel e SiFive per la produzione di chip RISC-V negli stabilimenti della società di Santa Clara. Rinasce il progetto Intel Foundry Services.

L’arrivo di Pat Gelsinger alla guida di Intel sta provocando una vera rivoluzione all’interno dell’azienda.
La società di Santa Clara ha recentemente deciso di ridare vita al suo programma Intel Foundry Services (IFS): accantonato alcuni anni fa, l’obiettivo è quello di produrre chip per conto di terzi, compresi SoC ARM e RISC-V.

La creazione e fornitura di un servizio di fonderia è complesso e richiede la standardizzazione molteplici aspetti. La rinascita di IFS ha sollevato molte domande a cui Intel dovrà rispondere.
È ovvio che Intel da parte sua offrirà la sua tecnologia per i core, le interconnessioni, i sistemi di comunicazione e così via che potranno essere utilizzati sui prodotti delle aziende partner per creare nuovi dispositivi.

Una delle novità più importanti è forse il supporto dell’architettura RISC-V che rispetto ad esempio ad ARM e alla stessa x86 è aperta e utilizzabile da chiunque senza il versamento di alcuna royalty.

Intel e SiFive, azienda che detiene una serie di tecnologie sviluppate a partire dallo standard aperto RISC-V, hanno deciso di stringere un accordo che dovrebbe portare vantaggi reciproci. SiFive ha progettato infatti diversi processori RISC-V per il remunerativo segmento dei data center e adesso ha annunciato che per i nuovi core P550 utilizzerà il processo produttivo a 7 nm di Intel.

Tutto sembra quindi essere pronto per la produzione nel 2022: il prossimo anno Intel si aspetta di avere pronto il suo nodo produttivo a 7 nm ormai già collaudato e adatto per la produzione in massa dei nuovi chip (la realizzazione su piccola scala dovrebbe iniziare entro fine 2021).

A conferma che Intel vuole fare sul serio, Gelsinger ha messo a capo della produzione Keyvan Esfarjani mentre le redini di IFS sono state consegnate nelle mani di Randhir Thakur.
Intel ha poi recentemente assunto un certo numero di talenti per corroborare la rinascita di IFS: tra di loro c’è Hong Hao, ex capo delle fonderie nordamericane di Samsung e Bob Brennan, ex Intel che vi ha lavorato per 22 anni “militando” più di recente in MIcron.

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