Microsoft investe sul "cloud computing"

Secondo Microsoft il futuro risiederebbe nel "cloud computing". Con il lancio di Windows Azure, Microsoft è scesa in un campo che considera nuovo ma in grado di generare profitti in prospettiva futura.
Microsoft investe sul

Secondo Microsoft il futuro risiederebbe nel “cloud computing”. Con il lancio di Windows Azure, Microsoft è scesa in un campo che considera nuovo ma in grado di generare profitti in prospettiva futura.
Con il termine “cloud computing” ci si riferisce comunemente ad un insieme di tecnologie informatiche che permettono l’utilizzo di risorse distribuite. La potenza di calcolo necessaria per gestire delle informazioni, nel caso del “cloud computing” si sposta sul server remoto piuttosto che poggiare interamente sul sistema locale dell’utente. Un sempre maggior numero di aziende, quali Google, Microsoft e Amazon, sta investendo sul “cloud computing”. Dell stessa, di recente, avrebbe tentato di registrare l’espressione “cloud computing” senza però riuscirvi.

Windows Live offre già un’anteprima del mondo a cui sta guardando Microsoft, così come i servizi online messi a disposizione da Google. La società di Redmond sta però inevestendo pesantemente sulla creazione di un’infrastruttura che sappia rispondere adeguatamente alla crescente domanda. Google, Adobe e Amazon hanno sviluppato applicazioni web che, funzionando quasi completamente online, in modalità remota, consentono di rimpiazzare software che fino a qualche tempo fa potevano essere impiegati solamente in ambito locale, sul proprio personal computer. Si pensi, ad esempio, alle suite per l’ufficio od ai software di grafica (si veda il sito Photoshop.com, recentemente lanciato da Adobe).

Da parte sua, anche Microsoft intende cavalcare il fenomeno “cloud computing”. Il colosso fondato da Bill Gates predisporrà 20 nuovi “data center” al costo di miliardi di dollari ciascuno.

Richard Stallman, attivista americano del movimento del software libero, hacker e programmatore, è stato uno di coloro che si sono invece subito schierati contro l’approccio “cloud computing” criticando aspramente e senza mezzi termini questo tipo di filosofia (ved. questa news).

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