Microsoft sviluppa un tool per passare da MySQL a SQL Server

Non è certo un segreto: sebbene MySQL sia stata partner di Microsoft è anche un concorrrente del colosso di Redmond.

Non è certo un segreto: sebbene MySQL sia stata partner di Microsoft è anche un concorrrente del colosso di Redmond. E dopo l’intesa di aprile 2009 tra Oracle e Sun, che aveva a sua volta acquisito MySQL AB – esattamente due anni fa -, Microsoft è sempre più un “avversario”. In questo scenario, non sorprende che Microsoft sia al lavoro per sviluppare uno strumento espressamente progettato per facilitare la migrazione dei database dal formato MySQL a SQL Server o SQL Azure, servizio di database “in-the-cloud” simile ad “Amazon S3”.

Il frutto del lavoro dei tecnici di Microsoft è già stato pubblicato in Rete sotto forma di “Community Technology Preview 1” (CTP1): attraverso il “download center” dell’azienda guidata da Steve Ballmer è infatti possibile prelevare delle versioni di anteprima degli strumenti per generare una base dati SQL Server a partire da un database MySQL.

Il “Microsoft SQL Server Migration Assistant“, questo il nome del software, è compatibile con MySQL 4.1, 5.0 e 5.1 consentendo la migrazione verso SQL Server 2005 oppure verso SQL Server 2008 o SQL Azure.

E’ probabile anche che a Redmond si voglia cavalcare l’incertezza sul futuro di MySQL che negli scorsi mesi ha iniziato a serpeggiare tra alcuni utenti. Ad ogni modo, va detto che lo scorso dicembre Oracle ha raggiunto un importante accordo con la Commissione Europea proprio a riguardo di MySQL. Durante l’incontro i rappresentanti della società di Larry Ellison hanno assicurato che Oracle continuerà a sostenere lo sviluppo di MySQL e a favorire le attività di ricerca in seno al progetto. Neelie Kroes, che in Commissione Europea si era occupata – sino a poco tempo fa – di antitrust, si è dichiarata “fiduciosa per una soddisfacente definizione del caso assicurando che l’accordo tra le due aziende non avrà impatto negativo sulla competizione nel mercato dei database”. Le delucidazioni fornite da Oracle dovrebbero aver convinto i commissari europei che potrebbero così ratificare l’accordo di vendita già il prossimo 27 gennaio.

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