Modifica del numero del chiamante: AGCOM chiede agli operatori di vigilare sul CID spoofing

La tecnica chiamata Caller ID spoofing, che consiste nel modificare ad arte il numero del chiamate, è sempre più in voga: AGCOM chiede agli operatori di telecomunicazioni di attrezzarsi per proteggere gli utenti chiamati difendendoli dagli utilizzi illeciti di questa nota tecnica.

Riscontrando i molteplici esposti presentati da aziende, professionisti e cittadini, AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) ha chiesto agli operatori di telecomunicazioni di vigilare sull’utilizzo per finalità illecite della tecnica conosciuta con il nome di Caller ID spoofing o CID spoofing.

Non tutti sanno, infatti, che il numero del chiamante esposto dopo il primo squillo può essere facilmente alterato. In altre parole, è bene non fidarsi del numero che appare sul display del telefono alla ricezione di una nuova chiamata perché esso può essere completamente inventato.

La tecnica del CID spoofing funziona con telefoni cellulari, telefoni fissi e i vari servizi telefonici: di per sé non è uno strumento illecito ma può diventare tale, al solito, sulla base dell’uso che se ne fa. Come confermato da AGCOM e dalla Polizia postale e delle comunicazioni, molti truffatori stanno sempre più frequentemente ricorrendo al CID spoofing per dare più credibilità alle chiamate fasulle.

AGCOM starebbe quindi lavorando su un provvedimento per obbligare gli operatori di telecomunicazioni a realizzare un sistema di vigilanza preventivo al fine di proteggere gli utenti e difenderli dai metodi di camuffamento del numero.

La legislazione vigente impone non soltanto che per le chiamate a scopo commerciale (i.e. telemarketing) e per le indagini di mercato il numero del chiamante sia sempre visualizzato (non è permesso chiamare con il numero oscurato; numero privato/sconosciuto; vedere Whooming, cos’è e come rendere visibile un numero privato) ma anche che si utilizzi una numerazione telefonica che possa essere richiamata dagli utenti.
I numeri camuffati mediante CID spoofing non permettono ovviamente di contattare chi davvero pone in essere la chiamata o comunque non risultano richiamabili: se utilizzati per celare la propria identità o peggio per spacciarsi per altri soggetti sono quindi assolutamente fuori legge.

Nell’articolo Call center aggressivi e fuorilegge: come bloccare le chiamate indesiderate avevamo fatto riferimento alle tecniche che possono essere usate per bloccare lo spam telefonico sulle linee fisse. Nettamente più semplice è il blocco delle chiamate spam su smartphone: Chi chiama da un numero telefonico non presente in rubrica. Vedere anche l’articolo TrueCaller cos’è e come identifica le chiamate indesiderate. Ma la privacy?.

Lo scorso anno AGCOM aveva creato un registro contenente le numerazioni telefoniche degli operatori di call center: Call center: i numeri in un registro unico nazionale.
Raggiungibile cliccando qui, il servizio permette risalire al nome del call center sulla base delle informazioni dichiarate dalle stesse società al Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC). Se la numerazione inserita non è stata dichiarata al ROC, la ricerca non produrrà alcun risultato. Per questo motivo, ad oggi, in molti casi non viene restituito alcun responso.
Inoltre, sono stati scelti prefissi speciali per dichiarare esplicitamente le chiamate a carattere commerciale: Call center, ecco i prefissi che useranno per le chiamate commerciali.

Entrambi gli approcci, però, non hanno evidentemente alcuna efficacia nei confronti delle chiamate effettuate usando la tecnica del CID spoofing.

Per approfondire il tema del CID spoofing, effettuabile con Asterisk e semplici configurazioni/estensioni, è possibile fare riferimento a questo articolo, a questa pagina e a questa configurazione.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti