Mozilla torna a guardare al supporto del formato H.264

Mozilla sembra aver capitolato per ciò che riguarda il supporto per il formato video H.

Mozilla sembra aver capitolato per ciò che riguarda il supporto per il formato video H.264. Vi ricordate delle innumerevoli prese di posizione dai parte dei vari produttori di browser web che sostenevano l’adozione del formato “proprietario” H.264 o dei codec video liberi da “royalty” come WebM e Theora? Dal punto di vista degli utenti tali polemiche possono rivelarsi dannose dal momento che possono avere come risultato quello di generare incertezza sul mercato (basti ricordare quanto avvenuto nel caso dei formati Blu-ray e HD-DVD con quest’ultimo che dovette arrendersi al primo). Da un lato, Microsoft ed Apple hanno fatto cadere la loro scelta sul formato H.264, i cui diritti sono detenuti da MPEG-LA, una organizzazione privata non affiliata in alcun modo con l’ente di standardizzazione MPEG, mentre dall’altro Google, Mozilla ed Opera hanno dichiarato di preferire soluzioni basate sull’uso di software libero (WebM e Theora).

Google, all’inizio del 2011, aveva annunciato (Google si prepara ad escludere H.264 da Chrome) di rimuovere dal suo browser di bandiera, Chrome, il supporto per il formato H.264. Le dichiarazioni, che ingenerarono una lunga scia di commenti, non furono poi mai seguite da un intervento di rimozione.

Mozilla, adesso, cambia la sua posizione. “Per diversi anni abbiamo provato ad evitare il supporto per H.264“, scrive il presidente della fondazione Mitchell Baker sul suo blog personale. “H.264 è un formato soggiogato ad una serie di brevetti. Purtuttavia, le modalità con cui vengono pubblicati i video sul web e lo stato del mercato dei dispositivi mobili ci ha spinto a modificare il nostro comportamento“.
E se quasi tre anni fa Mozilla motivava la decisione di non supportare H.264 (Mozilla difende la decisione di non supportare H.264), adesso la Baker aggiunge che “è il momento di rilasciare prodotti che possano riscuotere vasto favore da parte dell’utenza e, contemporaneamente, sviluppare nuove tattiche che consentano di promuovere l’adozione di codec audio e video liberi, non soggetti ad alcun brevetto“.

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