Streaming, quanta banda di rete è necessaria per non avere problemi

Quale connessione di rete è indispensabile avere per non avere problemi durante la fruizione di contenuti video in streaming, anche in modalità live.
Streaming, quanta banda di rete è necessaria per non avere problemi

Sono ormai molteplici i fornitori di contenuti video in streaming: un’offerta vastissima che vede Netflix, DAZN, Now TV, TIMVision, Amazon Prime Video, Infinity, Disney+, Chili, Rai Play, Mediaset Play, AppleTV+ e YouTube Premium tra i principali player nel mercato italiano.

I vari fornitori di contenuti utilizzano differenti tecniche per la trasmissione dei contenuti video sui client degli utenti. Come risultato, per accedere alla qualità 4K UHD è necessaria una connessione a banda larga che permetta di gestire almeno tra 10 e 25 Mbps. Nell’articolo Speed test, verificare la velocità della connessione in modo rapido abbiamo spiegato, punto per punto, come controllare la velocità della connessione Internet in uso e stabilire se le performance da essa garantite sono sufficienti per la visione di contenuti in streaming.

È evidente che soprattutto nel caso di servizi che offrono eventi live in streaming, come DAZN, è essenziale che la banda disponibile sia costante e non sia soggetta a frequenti sbalzi imputabili per esempio alle attività svolte dagli altri dispositivi connessi in rete locale: DAZN problemi superabili con alcuni accorgimenti.

Può capitare infatti che attività di upload più o meno pesanti, impattino negativamente sulle prestazioni della connessione Internet riducendo verticalmente anche la banda disponibile in downstream. Ne abbiamo parlato nell’articolo Velocità connessione insoddisfacente: come viene usata la banda spiegando anche come effettuare un’attenta diagnosi di ciò che avviene sulla propria rete locale.

Va detto, comunque, che se lo streaming di contenuti video in qualità 4K UHD richiede tipicamente tra 10 e 25 Mbps, per fruire della qualità FullHD basta mediamente una semplice connessione da 7 Mbps in downstream. Ovviamente, però, bisognerà accertarsi che le prestazioni offerte siano stabili e non influenzate da altri trasferimenti di dati svolti in contemporanea. A questo proposito, l’impostazione di criteri QoS (Quality of Service) a livello di router per dare massima priorità al dispositivo che riceve i dati in streaming permette di evitare situazioni di locale congestione.

Se ci si accontenta della qualità HD 720p, è sufficiente ancora meno banda: appena 3-5 Mbps in media.

Per coloro che si servono di chiavette Chromecast collegate alla porta HDMI del televisore, è possibile fare riferimento all’articolo Chromecast: velocità della chiavetta e banda effettivamente disponibile per verificare la banda che il dispositivo di Google “vede” realmente.

Le cose sono destinate a cambiare radicalmente, in meglio, quando i vari fornitori – di concerto con i produttori hardware – abbracceranno il codec AV1. Secondo le stime, infatti, rispetto ad H.264 AVC, AV1 permetterebbe di arrivare anche a dimezzare la banda necessaria per veicolare i contenuti in streaming: Intel e Netflix spingono sul codec AV1 e presentano una tecnologia per dimezzare la banda richiesta.

Maggiori informazioni nell’articolo Calcolo della banda necessaria in una rete locale.

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