Street View: Google vince una causa negli Stati Uniti

Il lancio del servizio Google Street View aveva scatenato le ire di alcuni cittadini che lamentarono una violazione della loro privacy da parte del gigante di Mountain View.

Il lancio del servizio Google Street View aveva scatenato le ire di alcuni cittadini che lamentarono una violazione della loro privacy da parte del gigante di Mountain View.
Con una sentenza emessa dal giudice della corte distrettuale della Pennsylvania è stato sancito come il servizio Street View non abbia posto in essere alcuna violazione. Il giudice Amy Reynolds Hay ha quindi rigettato la richiesta di risarcimento danni che era stata presentata da due coniugi in relazione all’accesso, da parte dell’autista dell’autovettura di Google, alla loro strada privata.

Google ha fatto presente come le foto dell’abitazione della controparte fossero già presenti almeno in un sito gestito dall’amministrazione locale e come già vengano poste in essere delle misure atte a difendere la privacy dei cittadini: uno speciale algoritmo che interviene sulle foto acquisite consente di sfocare, rendendoli di fatto irriconoscibili, sia i volti che le targhe dei vari veicoli. Ovviamente la tecnica non è perfetta: chi si riconoscesse in Google Street View può richiedere ai tecnici dell’azienda fondata da Larry Page e Sergey Brin la rimozione delle foto che lo ritraggono.

Il giudice Reynolds ha accolto le tesi di Google concludendo come nel servizio Street View non si configurino le caratteristiche di un’intrusione illecita ovvero non abbia causato ad alcuno problemi psicologici, vergogna od umiliazione. Durante il processo non sarebbe insomma emersa alcuna evidenza di danni causati alla parte ricorrente.

Google Street View offre all’utente la possibilità di “camminare” virtualmente per le strade di una città così come se si fosse sul posto. Ciò diventa fattibile grazie ad un archivio di foto ad alta risoluzione che Google ha scattato servendosi del suo “parco macchine”, tutte dotate di una speciale macchina fotografica montata sulla capotte. Un apposito “segnalibro” di colore giallo, indica su Google Maps la posizione in cui ci si trova mentre i tasti soprapposti alle foto consentono di effettuare ingrandimenti (“zoom”), rotazioni a 360° e di scegliere la direzione verso la quale si desidera procedere con il cammino.
Per quanto riguarda l’Italia, è per il momento possibile camminare “virtualmente” per le vie di Milano, Roma e Firenze oltre che lungo il periplo del Lago di Como, comprese, quindi, le città di Lecco e Como. In realtà, la prima grande città italiana ad essere almeno parzialmente “fotografata” in Google Street View è stata Cuneo.

In Rete si trova traccia di numerosissimi avvistamenti delle autovetture di Google, anche nei paesi d’Italia di più piccole dimensioni: l’azienda fondata da Larry Page e Sergey Brin aggiungerà presto nuovi archivi di foto raccolte su e giù per il Bel Paese.

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