Telegram: Apple sta bloccando un aggiornamento rivoluzionario

Il CEO di Telegram, Pavel Durov, si scaglia nuovamente contro Apple accusando l'azienda di ritardare senza giustificazioni l'approvazione di un aggiornamento del client di messaggistica che viene definito rivoluzionario.

Il CEO di Telegram, Pavel Durov, torna a usare parole forti nei confronti di Apple. Le parole pubblicate sul suo canale non lasciano spazio ad altre interpretazioni: secondo Durov la Mela starebbe bloccando da due settimane un aggiornamento di Telegram definito “rivoluzionario”.

La nuova versione dell’app di messaggistica che Telegram intende distribuire a stretto giro a tutti gli utenti di iOS è rimasta bloccata nelle maglie del processo di revisione Apple senza alcuna spiegazione o feedback da parte dell’azienda di Cupertino.

Se Telegram, una delle 10 app più popolari a livello globale, riceve questo trattamento, possiamo immaginare le difficoltà incontrate dagli sviluppatori di app più piccole. Non è solo demoralizzante: causa perdite finanziarie dirette a centinaia di migliaia di app mobili a livello globale“, ha scritto Durov.

Ogni volta che uno sviluppatore richiede la pubblicazione sull’App Store della nuova versione di un’applicazione, Apple avvia una procedura di analisi che può richiedere del tempo prima di essere portata a conclusione. Durov definisce questa prassi “oscura”.

Nel caso di specie Telegram è un diretto concorrente di iMessage: ritardare senza giustificazione un aggiornamento chiave di un servizio rivale può costituire un presupposto di concorrenza sleale.
Già a giugno scorso il CEO di Telegram aveva criticato Apple accusando l’azienda guidata da Tim Cook di intralciare le applicazioni Web evitando di rendere compatibile WebKit con funzionalità che contribuirebbero a distogliere l’attenzione degli utenti dall’App Store.

Apple ha affermato qualche mese fa di avere un team composto da circa 500 esperti chiamati alla revisione di applicazioni e aggiornamenti. Ogni settimana vengono poste sotto la lente circa 100.000 applicazioni e 1 milione di richieste di pubblicazione sull’App Store sono state sinora respinte per varie ragioni.

Queste difficoltà che Apple sta causando“, continua ancora Durov, “si aggiungono alla tassa del 30% che Apple e Google prelevano dagli sviluppatori di app e che, secondo loro, dovrebbe servire a pagare le risorse necessarie per la revisione delle app. Le autorità di regolamentazione dell’Unione Europea e di altri Paesi stanno lentamente iniziando a esaminare queste pratiche. Ma il danno economico già inflitto da Apple all’industria tecnologica non sarà cancellato“.

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