Atomic Semi: Jim Keller e Sam Zeloof uniti per costruire una fabbrica di processori innovativi

Cos'è Atomic Semi, la startup del leggendario ingegnere Jim Keller (ex AMD, tra le varie aziende) e di Sam Zeloof, noto per i chip autoprodotti nel garage di casa.

Jim Keller e Sam Zeloof fanno sul serio: i due hanno unito le forze per fondare una nuova azienda e sviluppare l’ambizioso progetto di una fabbrica di semiconduttori tutta loro. Lo stabilimento produrrà processori con un elevato carico di innovazione e sin da ora i due sono alla ricerca di talenti per formare un piccolo team di ingegneri impegnati sull’iniziativa.

L’impresa che vede coinvolti Keller e Zeloof si chiama Atomic Semi: il sito Web è al momento composto da due sole pagine, una delle quali ospita 6 offerte di lavoro. Si cercano ingegneri hardware, tecnici di laboratorio, ingegneri meccanici, ingegneri di processo ai quali verrà corrisposto un salario annuale fino a 170.000 dollari.

Chi sono Jim Keller e Sam Zeloof

Jim Keller è il leggendario progettista di chip a cui AMD deve molto: il suo lavoro sull’architettura Zen, che è alla base del successo dei processori Ryzen, Threadripper ed EPYC, ha di fatto permesso all’azienda guidata da Lisa Su di uscire dalla palude e tornare vincente sul mercato dei microprocessori oltre che sul redditizio segmento server e data center.

In precedenza Keller ha lavorato sul DEC Alpha 21164, sull’AMD Athlon, sull’Athlon 64 e sul primo chip ARM Apple A4. L’ingegnere è inoltre co-autore delle specifiche alla base del set di istruzioni x86-64 oltre che della tecnologia di interconnessione tra processori HyperTransport.

Del ruolo di Keller in AMD abbiamo parlato nell’articolo che celebra i primi 5 anni dal lancio di Ryzen e a metà 2022 avevamo registrato il commento dell’ingegnere sulla decisione, a suo avviso completamente sbagliata, di cancellare lo sviluppo del SoC ARM AMD K12.

Sam Zeloof è invece un autodidatta che all’età di 17 anni ha costruito un impianto di fabbricazione di microchip domestico nel garage dei suoi genitori.
Nel 2018 ha prodotto il primo microchip litograficamente “fabbricato in casa” mentre nel 2021, sempre utilizzando tecniche di realizzazione “domestiche”, ha prodotto un chip composto da 1.200 transistor.
Zeloof ha mostrato (il maker statunitense è anche un eccellente youtuber…) come realizzare un computer basato su un processore a 16 bit autoprodotto che utilizza solo componenti discreti, senza l’utilizzo di circuiti integrati. Il sistema operativo è stato scritto da zero e il computer funziona con una tastiera e un monitor CRT “vecchio stampo”.

Cos’è l’ambizioso progetto Atomic Semi

Keller e Zeloof hanno deciso nel 2022 di avviare il progetto Atomic Semi con l’obiettivo di produrre rapidamente piccoli lotti di microchip a prezzi accessibili.
L’abbreviazione “Semi” sta ovviamente per semiconduttore mentre “Atomic” potrebbe far riferimento all’intenzione dei due ingegneri di ridurre ai minimi termini le dimensioni dei transistor ottimizzando ulteriormente i processi costruttivi.

Abbiamo visto che l’unità di misura fino ad oggi utilizzata per descrivere la dimensione media del gate di ciascun transistor che compone un microprocessore è il nanometro (nm). La sezione di un capello misura circa 80.000 nm, il virus dell’HIV circa 120 nm; oggi i processori moderni sono realizzati a 3-5 nm.
Tant’è vero che Intel ha aperto all’era angstrom sostenendo di essere in grado di produrre nuovi chip a 18Å (angstrom) già nel 2025.

I transistor sono costituiti da molte centinaia o migliaia di atomi disposti in modo preciso e controllato in modo da creare la struttura necessaria per far funzionare correttamente questo componente del microprocessore. Sono insomma molto più grandi rispetto alle dimensioni atomiche individuali: gli atomi hanno una dimensione dell’ordine di grandezza di circa 0,1 nm ovvero 1Å.

Nel confermare di aver dato vita a una startup con Jim Keller, Zeloof ha pubblicato un suggestivo tweet in cui si vede la struttura di un chip ingrandita progressivamente con una tecnica di microscopia ai raggi X. Al massimo livello di zoom, su una superficie larga circa 10 micrometri ovvero 10.000 nm si vede apparire il logo di Atomic Semi. Keller ha a sua volta pubblicato e condiviso lo stesso tweet.

Lo sforzo di Keller e Zeloof è davvero ammirevole: democratizzare la progettazione e la produzione di chip con, in aggiunta, l’introduzione di caratteristiche innovative fare certamente bene al mercato. La produzione di semiconduttori prospera grazie all’economia di scala: sarebbe molto interessante che ci fosse anche una netta apertura verso la produzione economica di volumi più ridotti.
Uno scoglio importante, tuttavia, potrebbe essere rappresentato dai brevetti detenuti dai principali produttori di chip.

Tra gli investitori sul progetto Atomic Semi vi sarebbero nomi del calibro di Naval Ravikant, l’ex CEO di GitHub Nat Friedman, il fondatore di Paradigm Fred Ehrsam. Potrebbe esserci inoltre l’interesse di OpenAI (ChatGPT).

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