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La società milanese Bending Spoons, guidata da Luca Ferrari, annuncia l’acquisizione completa di Vimeo, piattaforma fondata nel 2004 e considerata per anni la principale alternativa a YouTube. L’operazione, costata 1,38 miliardi di dollari, prevede il delisting imminente dal Nasdaq ed è una delle più rilevanti transazioni mai concluse da un’azienda italiana nel panorama digitale internazionale.
Vimeo è di Bending Spoons
L’accordo prevede un esborso cash di 1,38 miliardi di dollari, con gli azionisti di Vimeo che riceveranno 7,85 dollari per azione: quasi il doppio rispetto alla media degli ultimi due mesi di contrattazioni. Un segnale chiaro della fiducia che Bending Spoons ripone nella piattaforma, nonostante il declino registrato dopo la quotazione del 2021, quando il titolo valeva ben 57 dollari per azione. Vimeo ha comunque mantenuto ricavi annui intorno ai 400 milioni di dollari, confermandosi una realtà attrattiva nel settore dei servizi video in streaming e delle applicazioni software per la produzione e distribuzione di contenuti digitali.
La filosofia alla base di questa espansione è stata chiarita da Luca Ferrari: “Acquisiamo aziende con l’intenzione di possederle e gestirle a tempo indeterminato”. Un approccio che punta non solo all’integrazione ma anche al rilancio delle realtà acquisite, con investimenti mirati all’innovazione e allo sviluppo di nuove funzionalità, in particolare legate all’intelligenza artificiale. Il focus su questa tecnologia si rivela strategico, considerando l’evoluzione dei servizi video in streaming e la crescente domanda di strumenti automatizzati e intelligenti nella gestione dei contenuti digitali.
La crescita di Bending Spoons non si ferma
L’acquisizione si inserisce in una strategia di crescita particolarmente aggressiva. Solo nel 2024, Bending Spoons ha rilevato Brightcove per 233 milioni di dollari, ha integrato i servizi di Wetransfer e la piattaforma StreamYard nel proprio portafoglio. Questi si aggiungono alle precedenti operazioni concluse nel 2023, come l’acquisizione di Evernote e Meetup, consolidando la posizione dell’azienda milanese tra i protagonisti europei nell’ambito delle applicazioni software e dei servizi digitali.
Non mancano tuttavia le critiche, specialmente negli Stati Uniti, dove alcuni osservatori accusano Bending Spoons di acquisire società americane per poi procedere a ridimensionamenti del personale, come avvenuto nel caso di Evernote. Nonostante ciò, la solidità finanziaria dell’azienda italiana resta indiscussa, rafforzata da recenti finanziamenti per 500 milioni di dollari provenienti da importanti istituti bancari internazionali. Questo supporto permette a Bending Spoons di proseguire nella propria espansione, garantendo risorse per ulteriori investimenti e acquisizioni.