Blue Origin, missione compiuta: Elon Musk ora ha un vero sfidante

Jeff Bezos ci è riuscito: il booster del razzo New Glenn di Blue Origin è stato fatto atterrare, sano e salvo, dopo il lancio di alcuni satelliti.

Ieri, 13 novembre 2025, la compagnia spaziale fondata da Jeff Bezos, Blue Origin, ha raggiunto un traguardo storico lanciando e poi recuperando con successo il suo razzo pesante, il New Glenn, nella sua seconda missione operativa (NG-2).

Questo lancio dal Launch Complex 36 (LC-36) a Cape Canaveral, in Florida, verrà ricordata per il primo recupero riuscito del booster del razzo da parte di Blue Origin, che ora è la seconda compagnia nella storia umana a recuperare con successo un booster di un razzo orbitale dopo un volo operativo. La prima, come è noto, è stata SpaceX di Elon Musk.

La missione NG-2

L’obiettivo primario della missione NG-2 era duplice: dispiegare il carico utile (dei satelliti artificiali) e far atterrare per la prima volta il booster.

Il razzo New Glenn, alto 98 metri, ha lanciato il suo carico e, circa dieci minuti dopo il decollo, il booster è atterrato verticalmente su una piattaforma galleggiante nell’Oceano Atlantico.

La piattaforma di recupero si chiama “Jacklyn“, in onore della madre di Jeff Bezos, ed era in attesa a circa 604 chilometri (375 miglia) dalla costa. Questa manovra era fallita nel primo tentativo a gennaio.

Il successo ha messo Blue Origin in diretta competizione con SpaceX, sebbene il New Glenn abbia compiuto l’impresa molto più rapidamente, riuscendoci al secondo tentativo (rispetto ai 20 tentativi necessari a SpaceX per il suo primo successo).

Blue Origin prevede di riutilizzare i suoi booster di primo stadio per un minimo di 25 voli.

La missione ESCAPADE

Il successo del lancio di New Glenn 2 ha permesso anche l’avvio della missione interplanetaria ESCAPADE (Escape and Plasma Acceleration and Dynamics Explorers) della NASA.

ESCAPADE prevede il lancio di due sonde gemelle, chiamate “Blue” e “Gold“, costruite da Rocket Lab e UC Berkeley per studiare come Marte abbia perso la sua atmosfera a causa del vento solare.

Il dispiegamento delle due navicelle è avvenuto come previsto. Le sonde sono state lanciate verso il punto di Lagrange 2 (L2) nel sistema Terra-Sole e vi stazioneranno per un anno prima di iniziare la manovra fionda verso Marte, con un arrivo previsto nell’orbita marziana nel settembre 2027.

Oltre a ESCAPADE, il New Glenn ha portato anche un carico utile secondario per ViaSat, un dimostratore tecnologico per il servizio di telemetria InRange, che si è acceso con successo.

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