ChatGPT: ecco come attivare la modalità incognito

OpenAI ha da poco introdotto nuove impostazioni volte a fornire agli utenti un maggior controllo sui loro dati. Due speciali opzioni consentono di eliminare la cronologia delle conversazioni e di scaricare le informazioni che riguardano le attività svolte con il chatbot.

ChatGPT è stato ultimamente al centro di tante polemiche in tema di riservatezza dei dati: il Garante Privacy ha dapprima disposto all’azienda sviluppatrice, OpenAI, la limitazione provvisoria del trattamento dei dati per poi stabilire le condizioni per il ripristino di ChatGPT in Italia.

Da poco OpenAI ha deciso di introdurre all’interno di ChatGPT la nuova modalità privata: consente di non memorizzare le conversazioni ed evitare che vengano utilizzate per l’addestramento del modello alla base del funzionamento del chatbot. Ricordate quanto accaduto di recente con inserimento di alcuni dati personali su ChatGPT?

Per servirsi della nuova modalità incognito di ChatGPT, basta disabilitare la cronologia della chat attraverso l’impostazione che si trova nel menu Controllo dati. Cliccando sul pulsante presente nella barra a sinistra, la conversazione precedente verrà eliminata dalla schermata e non sarà più visibile nella finestra di chat.

Oltre a ciò, OpenAI ha previsto di fornire un maggior controllo sulla privacy degli utenti, permettendo di scaricare tutte le informazioni relative all’utilizzo del servizio, attraverso un’opzione presente nella stessa sezione. Utilizzando questo strumento ChatGPT invia un’email contenente un allegato: al suo interno vi è una copia scaricabile di tutte le informazioni che riguardano le attività svolte con il chatbot.

Come precisato da OpenAI, le conversazioni svolte con la cronologia disattivata verranno comunque salvate per 30 giorni, allo scopo di effettuare dei controlli di sicurezza su possibili abusi. Oltre tale data, le chat verranno quindi eliminate dai server in maniera definitiva.

Vogliamo muoverci di più in questa direzione: le persone che utilizzano i nostri prodotti possono decidere come vengono utilizzati i loro dati, ad esempio se vengono sfruttati o meno per l’addestramento del chatbot“, afferma Mira Murati, capo del reparto tecnologia di OpenAI.

Entrambe le funzionalità, da poco aggiunte, sono disponibili sia per gli account gratuiti che con abbonamento. La società sta inoltre lavorando a un nuovo piano di abbonamento per i professionisti, in modo da offrire anche alle aziende maggiori funzionalità di controllo sui dati personali.

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