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La diffusione delle immagini generate da intelligenza artificiale nei risultati di ricerca ha sollevato numerose preoccupazioni tra utenti e professionisti del settore, portando alla necessità di strumenti efficaci per distinguere tra contenuti reali e artificiali. In risposta a questa esigenza, DuckDuckGo, il noto motore di ricerca orientato alla privacy, ha annunciato l’introduzione di un innovativo filtro anti-AI, progettato per restituire trasparenza e affidabilità all’esperienza di ricerca delle immagini online.
Come funziona il filtro anti AI
Secondo quanto comunicato da DuckDuckGo, con il nuovo filtro, gli utenti potranno finalmente distinguere tra fotografie reali e contenuti generati artificialmente, restituendo credibilità alle ricerche online. Si tratta di una risposta concreta alle crescenti lamentele relative alla difficoltà di reperire immagini autentiche, spesso sommerse da una quantità crescente di materiale prodotto da algoritmi di intelligenza artificiale.
New setting: hide AI-generated images in DuckDuckGo
Our philosophy about AI features is “private, useful, and optional.” Our goal is to help you find what you’re looking for. You should decide for yourself how much AI you want in your life – or if you want any at all. (1/4) pic.twitter.com/pTolmsEQlQ
— DuckDuckGo (@DuckDuckGo) July 14, 2025
La funzionalità, già disponibile per tutti gli utenti, consente di nascondere o mostrare selettivamente i contenuti generati artificialmente, garantendo così un maggiore controllo sui risultati di ricerca. L’attivazione del filtro è stata progettata per essere intuitiva: dopo aver effettuato una ricerca, basta accedere alla scheda Immagini e utilizzare il nuovo menu a tendina “Immagini AI” per selezionare la preferenza desiderata.
In alternativa, è possibile configurare questa impostazione direttamente dalle opzioni generali di ricerca, offrendo un ulteriore livello di personalizzazione e permettendo agli utenti di personalizzare l’esperienza di ricerca in base alle proprie esigenze.
Questa soluzione si basa su blocklist open source di comprovata affidabilità, tra cui la lista “nuclear” di uBlockOrigin e la Huge AI Blocklist di uBlacklist. Sebbene il sistema non possa garantire un’efficacia assoluta, rappresenta comunque un passo significativo nella riduzione della presenza di immagini artificiali nei risultati di ricerca. Questo approccio open source non solo rafforza la trasparenza del processo, ma permette anche un aggiornamento costante delle liste, mantenendo elevati gli standard di qualità e affidabilità.
Il problema: l’AI Slop
L’iniziativa di DuckDuckGo si inserisce in un contesto in cui il fenomeno dell’AI slop (sbobba da AI) – termine che indica l’invasione di contenuti generati automaticamente e di bassa qualità – sta diventando sempre più diffuso e problematico. Un esempio emblematico citato dalla stessa azienda riguarda le ricerche relative a “baby pavone”, dove le immagini artificiali tendono a prevalere sulle fotografie autentiche degli animali, creando una distorsione della percezione della realtà.
Questo problema, se non affrontato, rischia di compromettere la qualità complessiva delle informazioni disponibili online e la fiducia degli utenti nei confronti dei motori di ricerca.
La questione non si limita alle sole immagini: video, testi e contenuti audio sono anch’essi soggetti alla proliferazione di materiale generato artificialmente. Gli esperti del settore sottolineano l’urgenza di sviluppare strumenti sempre più sofisticati per tutelare la qualità dell’informazione digitale, proteggendo così sia i singoli utenti sia il dibattito pubblico da manipolazioni e distorsioni.