Addio Spotify, Jellyfin è il server multimediale perfetto per lo streaming senza limiti

Presentiamo Jellyfin come soluzione open source per allestire un server multimediale personale. Analizziamo i vantaggi rispetto ai servizi di streaming commerciale, i requisiti tecnici, l’installazione, l’uso con Android Auto, gli aspetti legati alla copia privata e le misure di sicurezza per l’accesso remoto.

Negli ultimi anni, lo streaming musicale ha trasformato radicalmente il modo con cui ascoltiamo musica. Servizi come Spotify hanno reso disponibili milioni di brani a portata di clic, ma non tutti gli utenti ne condividono entusiasticamente l’esperienza. Per alcuni, la dipendenza dalle playlist algoritmiche e alcune criticità legate al funzionamento del servizio, hanno reso necessario cercare alternative più personali.

Se siete tra coloro che negli anni hanno collezionato un numero incalcolabile di CD, creandone copie private principalmente a titolo di backup, sappiate che esiste un modo efficace per recuperare il controllo sull’esperienza musicale. Avete mai pensato alla creazione di un server domestico dedicato allo streaming dei propri file musicali?

Jellyfin: la soluzione open source per allestire un server multimediale personale

Immaginate per un attimo di potervi liberare delle piattaforme di streaming più note ed essere voi stessi i gestori dei contenuti che più vi piacciono e che volete portare sempre in tasca, indipendentemente da dove vi troviate e dallo spazio disponibile su smartphone, tablet e notebook.

Jellyfin è un server multimediale open source che permette di organizzare, gestire e fruire dei propri contenuti multimediali senza ricorrere a servizi cloud commerciali. Nato come alternativa libera a Plex ed Emby, Jellyfin consente di centralizzare musica, film, serie TV e podcast su un singolo server accessibile da qualsiasi dispositivo, sia in locale che da remoto.

Una soluzione come Jellyfin entra a pieno titolo tra i migliori software self-hosted, per riprendere il controllo sui propri dati.

Jellyfin server multimediale self-hosted

A differenza di una semplice collezione locale, un server domestico permette:

  • Accesso remoto alla libreria musicale da qualsiasi dispositivo.
  • Organizzazione personalizzata dei contenuti multimediali.
  • Esperienza di ascolto o visione senza pubblicità e senza algoritmi imposti.

Per implementarlo, sono necessari due elementi principali: storage e software di gestione. Un PC riciclato può fungere da server ma i NAS QNAP e Synology più recenti offrono sia lo storage che la possibilità di configurare il server/software di gestione.

Interfaccia Jellyfin server

I 5 punti di forza di Jellyfin

  1. Compatibilità multi-piattaforma: disponibile su Linux, Windows, macOS, Docker e NAS, è in grado di adattarsi a qualsiasi ambiente di hosting.
  2. Transcodifica on-demand: adatta automaticamente audio e video in base alle specifiche e al supporto offerto dal dispositivo client.
  3. Gestione avanzata degli utenti: permette di creare profili con accesso limitato o completo, ideale per famiglie o team di lavoro.
  4. Supporto per client mobili e Android Auto: grazie ad app certificate o di terze parti, è possibile ascoltare musica e podcast in auto, mantenendo il pieno controllo dei propri dati.
  5. Open source e personalizzabile: senza licenze commerciali, gli utenti possono modificare, estendere e integrare Jellyfin secondo le proprie esigenze, con una comunità attiva e in continua crescita.

Requisiti di sistema

Prima di procedere, è necessario utilizzare un dispositivo che supporti la codifica e decodifica in hardware H.264/H.265, specifica essenziale per le attività di transcodifica video.

In termini di dotazione RAM, sarebbe opportuno orientarsi su sistemi con almeno 4 o 8 GB di memoria; la connessione di rete deve garantire almeno 10 Mbps in upload per i video HD.

Jellyfin, inoltre, supporta tantissime architetture e sistemi operativi: per farvene un’idea, accedere alla pagina Downloads quindi cliccate sulla sezione Server.

Per l’attivazione dell’accesso remoto, è necessario avere dimestichezza con il port forwarding o con la configurazione di un server VPN.

Come installare Jellyfin

Per potersi collegare con il server multimediale di Jellyfin in ambito locale e/o a distanza, è necessario installare l’applicazione sul dispositivo prescelto, all’interno della propria LAN.

Per l’installazione di Jellyfin, vi rimandiamo alle Install instructions pubblicate nella pagina di download del software. Queste variano sulla base del sistema operativo in uso e della tipologia di dispositivo.

C’è poi l’opzione che consiste nell’installare Jellyfin in un container Docker: i vantaggi sono in questo caso significativi, soprattutto per chi vuole gestire un server multimediale in modo professionale e modulare. Con la containerizzazione, infatti, il sistema operativo sottostante non è più rilevante: con Docker, il server multimediale di Jellyfin può essere ospitato in un ambiente isolato su Linux, Windows, macOS o su un NAS. Il tutto separando il server dai componenti del sistema operativo host. Ciò implica:

  • Nessun conflitto con altre applicazioni installate sul sistema.
  • Aggiornamenti o modifiche a Jellyfin non influenzano il resto del sistema.
  • Riduzione dei rischi legati a dipendenze o librerie incompatibili.

Con Docker, inoltre, l’installazione si riduce a pochi comandi (docker pull, docker run) senza dover configurare repository o dipendenze manualmente.

Nell’immagine in figura, installiamo Jellyfin in un NAS Synology utilizzando Container Manager (basta cercare l’immagine jellyfin/jellyfin e fare clic su Scarica):

Jellyfin su container Docker

Con un clic su Container, Crea è poi possibile generare il container Docker contenente i file di Jellyfin. L’opzione Abilita riavvio automatico può essere spuntata per consentire il riavvio del software al reboot del NAS. Nel caso dei NAS Synology che supportano Container Manager la procedura per l’installazione è disponibile sul sito ufficiale.

Container Docker Jellyfin

Client Jellyfin e compatibilità con Android Auto

Jellyfin offre una serie di app client ufficiali: basta fare riferimento a questa pagina per scovarle tutte. C’è il semplice riproduttore multimediale, i client per Android, iOS, Xbox, l’add-on per il media player Kodi e molto altro ancora.

Per integrare invece Jellyfin con Android Auto è necessario l’uso di app certificate. Allo scopo si possono usare applicazioni “ad hoc” come Finamp, client Jellyfin/Emby/Subsonic. Le ultime versioni beta di Finamp hanno drasticamente migliorato e ottimizzato il supporto per Android Auto.

Dopo aver installato Finamp sullo smartphone Android, si può collegare quest’ultimo alla vettura con supporto Android Auto. All’avvio di Finamp, l’app va configurata per connettersi al server Jellyfin remoto (HTTPS consigliato). A questo punto, lo streaming dei contenuti può essere avviato direttamente dall’auto.

Copia privata e Jellyfin

Il concetto di copia privata in Italia è disciplinato dalla Legge sul diritto d’autore e si riferisce alla possibilità, per un individuo, di riprodurre legalmente opere protette dal diritto d’autore per uso personale e non commerciale, senza dover chiedere un’autorizzazione.

La copia privata è una riproduzione di un’opera protetta (musica, film, libri digitali, software, ecc.) effettuata esclusivamente per uso personale, quindi destinata a chi la realizza e ai propri familiari conviventi. Non è permesso diffondere, vendere o mettere a disposizione pubblicamente la copia privata.

La normativa autorizza all’effettuazione di una copia privata se la fonte della copia è lecita. Ad esempio un CD o un DVD originale; un file acquistato legalmente in digitale (anche se l’operazione può essere ostacolata per la presenza di soluzioni DRM).

Il legislatore ha previsto un compenso per la copia privata: un piccolo contributo applicato ai supporti o dispositivi di memoria (chiavette USB, hard disk, CD/DVD, smartphone, tablet) è automaticamente destinato a compensare gli autori per questo tipo di riproduzione.

I contenuti caricati su Jellyfin, quando riproduzioni di opere protette, sono ammissibili quindi solamente ad esclusivo uso personale e se le copie private provengono da fonti lecite (supporti originali).

Note finali

Esporre Jellyfin su Internet, aprendo sul router la porta di rete che permette di colloquiare con il sistema locale sul quale il server multimediale è installato, può essere molto utile perché consente di fruire dei contenuti anche a distanza.

Questo genere di pratiche comporta però potenziali rischi di sicurezza. È fondamentale adottare alcune precauzioni prima di aprire le porte del proprio server al mondo esterno. In primo luogo, è consigliabile configurare l’accesso remoto tramite HTTPS, così da garantire che tutte le comunicazioni siano cifrate e protette da intercettazioni.

In aggiunta, una soluzione estremamente sicura è l’uso di una VPN (WireGuard, OpenVPN), che permette di collegarsi alla rete domestica come se ci si trovasse fisicamente in LAN, eliminando la necessità di esporre Jellyfin direttamente su Internet.

È altrettanto importante limitare gli account utente al minimo indispensabile, abilitare solo le funzioni strettamente necessarie e utilizzare password robuste e uniche per ogni profilo. Infine, è essenziale non dimenticare mai di mantenere Jellyfin e l’infrastruttura sottostante sempre aggiornati: le patch di sicurezza riducono notevolmente la superficie di attacco.

Seguendo queste linee guida, è possibile accedere ai contenuti multimediali da remoto – e persino da Android Auto – con la certezza che tutti i dati restino protetti.

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