AI Overview: come disattivare l'intelligenza artificiale su Google Search

Dal 2024, Google ha introdotto AI Overview, una funzione basata su Gemini che propone risposte generate dall’intelligenza artificiale in cima ai risultati di ricerca. Come fare per disattivarla.

Nel 2004, quando Google si è collocata in borsa, l’azienda presentava la sua missione primaria: “organizzare le informazioni del mondo e renderle universalmente accessibili e utili“. A distanza di vent’anni da quella storica dichiarazione, la promessa sembra un ricordo sbiadito. I risultati proposti da Google Search, per la stragrande maggioranza delle interrogazioni, vedono come protagonista assoluto il riquadro AI Overview.

Si tratta di una funzione che fornisce risposte sintetiche generate dall’intelligenza artificiale in cima ai risultati di ricerca. AI Overview, basato su Gemini, è ormai diventato parte integrante della nuova esperienza di ricerca di Google e non può essere completamente disattivato tramite le impostazioni del motore di ricerca.

Il problema: AI senza responsabilità né contesto

A differenza dei tradizionali risultati di ricerca, le risposte AI prodotte da AI Overview ed esposte in bella evidenza per qualunque query, non riportano la firma di alcun autore, non hanno un’autorevolezza certificata e si limitano a indicare riferimenti delle pagine Web dalle quali è stato preso spunto.

AI Overview propone risposte automatiche che sono solo la sintesi di testi prelevati e rielaborati da siti Web, gestiti da testi, e che difficilmente riceveranno un clic e quindi una visita dell’utente.

È l’esperienza di ricerca zero-click, bellezza“. Eppure, se Google trattiene per sé tutto il traffico con le risposte AI, chi continuerà a pubblicare contenuti di qualità? Se gli editori non possono più monetizzare le visite, chi avrà l’interesse a offrire informazioni accessibili e affidabili sul Web?

Il problema non è solo tecnico, ma etico e sistemico. Google non sta semplicemente cambiando l’interfaccia del motore di ricerca: con AI Overview, sta riscrivendo le regole del Web. Sta diventando intermediario assoluto tra informazione e utente, tagliando fuori creatori, editori, esperti.

Se l’informazione pubblica si trasforma in una massa indistinta sintetizzata da un’AI, chi deciderà cosa è vero? Chi sarà ritenuto responsabile degli errori? Il rischio è un Web dove non si cercano più fonti, ma solo risposte. Che non necessariamente possono essere pertinenti, utili, attendibili, autorevoli, ben argomentate.

Purtroppo, ad oggi Google non fornisce un metodo per disattivare AI Overview ed evitare che il riquadro con le risposte composte dall’AI compaia ogni volta che si cerca qualcosa sul motore di ricerca.

Uno dei sistemi per evitare la comparsa del riquadro AI Overview nei risultati delle ricerche, consiste nell’aggiungere il parametro &udm=14 in fondo all’URL che compare nella barra degli indirizzi del browser. Se provate ad effettuare una ricerca su Google, quindi ad aggiungere &udm=14 all’indirizzo che appare nel browser, vedrete che il box AI Overview scomparirà.

Già a metà maggio 2024, spiegavamo come ripristinare la vecchia ricerca Google senza intelligenza artificiale: basta aggiungere un motore di ricerca personalizzato nelle impostazioni di Google Chrome (chrome://settings/searchEngines) quindi specificare google.com/ come scorciatoia e {google:baseURL}search?udm=14&q=%s come URL.

Dopo aver impostato il motore di ricerca come predefinito, qualunque richiesta inserita nella barra degli indirizzi di Chrome sarà automaticamente trasferita a Google Search, senza più attivare la visualizzazione del riquadro AI Overview.

In alternativa, c’è una pratica estensione per Chrome (Bye, bye Google AI) che automatizza il lavoro e che permette di:

  • Nascondere le AI Overview da qualsiasi ricerca;
  • Eliminare sezioni come “Video”, “Annunci”, “Gli utenti cercano anche…”
  • Rimuovere la nuova scheda “AI Mode”.

Usare l’operatore Google “meno” su desktop e dispositivi mobili per disattivare AI Overview

Su Chrome per i dispositivi mobili non è possibile installare estensioni o inserire motori personalizzati. Allo stato attuale, inoltre, soluzioni come quella proposta da TenBlueLinks non sembrano più funzionanti (probabilmente Google ha rimosso la possibilità di impostare un motore di ricerca arbitrario visualizzando la lista dei siti visitati di recente).

L’unico appiglio sembra essere l’aggiunta dell’operatore “meno” (-) alla fine della query su Google Search. Tale operatore è utilizzabile per escludere una o più parole dai risultati della ricerca.

All’atto pratico, se si fa una ricerca su Google e alla fine della stessa si aggiunge qualcosa come -noai oppure -x, non s’innesca la comparsa del riquadro AI Overview.

In realtà è possibile sostituire -noai-x con termini arbitrari: bisogna però ricordare che se Google Search incontrasse pagine che contengono “l’etichetta” specificata, non le mostrerà nei risultati della ricerca.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti