Si è fatto un gran parlare dei requisiti per l’installazione di Windows 11 e l’aggiornamento dalle precedenti versioni del sistema operativo Microsoft. Ci vuole un sistema dotato di almeno 4 GB di RAM, firmware/BIOS UEFI con supporto Secure Boot (che deve essere a sua volta abilitato), modulo TPM 2.0. Microsoft ha stilato un elenco di chip compatibili con Windows 11: la loro presenza, tuttavia, è controllata solamente all’atto dell’aggiornamento da Windows 10 o da una qualunque versione di Windows 11, non al momento in cui si effettua un’installazione da zero.
Nelle nostre pagine abbiamo descritto molteplici sistemi che permettono di bypassare il controllo dei requisiti per l’installazione e l’aggiornamento di Windows 11. Rufus, ad esempio, è un’utilità che permette di creare un supporto USB “universale” per installare Windows 11 e aggiornare a Windows 11 a partire da qualunque sistema (o quasi, lo spieghiamo più avanti).
Si può anche creare un file ISO per installare Windows 11 senza limiti: l’immagine del sistema operativo risultante, può essere usata sia per aggiornare che per installare da zero Windows 11, superando tutti i requisiti. L’aggiornamento in-place a Windows 11, procedura che permette di passare al sistema operativo più recente senza perdere dati, configurazioni e programmi, può avvenire sia dal file ISO personalizzato, sia seguendo la semplice procedura manuale descritta nell’articolo.
Nel caso di Windows 11 ci sono però alcuni requisiti assolutamente obbligatori, che non possono essere aggirati tramite trucchi o workaround. Li descriviamo tutti.
Windows 11: il primo sistema consumer Microsoft esclusivamente a 64 bit per x86-64 e disponibile anche per ARM64
Per la prima volta nell’intera storia di Windows (escludendo i sistemi Windows Server), un sistema operativo Microsoft è rilasciato soltanto nelle versioni a 64 bit.
Tutti i sistemi Windows precedenti per desktop (Windows XP, Vista, 7, 8, 8.1 e 10) sono stati rilasciati sia in versioni a 32 bit (x86) sia a 64 bit (x86-64). Windows 11 non esiste in versione a 32 bit, imponendo un’architettura a 64 bit obbligatoria (x86-64 o ARM64 per dispositivi ARM).
Il vincolo permette a Microsoft di abbandonare definitivamente il supporto a vecchie istruzioni a 32 bit, concentrandosi su sicurezza, prestazioni e nuove funzionalità di virtualizzazione e crittografia.
Windows 32 bit e 64 bit a confronto
Le differenze tra 32 bit e 64 bit, come indicato in altri nostri articoli, riguardano principalmente la capacità di indirizzamento della memoria e l’ampiezza dei registri della CPU. Un sistema a 32 bit x86, può gestire direttamente fino a 4 GB di memoria e utilizza registri e istruzioni a 32 bit, il che limita le prestazioni con applicazioni complesse o grandi dataset.
L’architettura a 64 bit x86-64 (nota anche come AMD64), estende i registri e le istruzioni a 64 bit, permettendo di indirizzare quantità di memoria enormemente superiori e garantendo una gestione più efficiente dei dati. x86-64 mantiene la compatibilità con il software a 32 bit, ma aggiunge supporto per applicazioni moderne che richiedono elevate prestazioni, virtualizzazione avanzata e funzionalità di sicurezza integrate, come BitLocker e Credential Guard.
Microsoft ha accantonato la versione a 32 bit ma in più, nel caso di Windows 11, ha rilasciato anche Windows 11 ARM. È la prima volta per un sistema consumer Microsoft, che Windows debutta in una versione stabile e supportata per l’architettura ARM64 (in un altro articolo parliamo delle differenze tra x86-64 e ARM64).
In breve, Windows 11 per ARM è destinato ai dispositivi costruiti su SoC che poggiano sull’architettura ARM64; la versione x86-64 è progettata per i moderni processori Intel e AMD.
Processore a 64 bit: requisito indispensabile per Windows 11
Indipendentemente dalla lista dei chip compatibili con Windows 11 pubblicata sul sito Microsoft, non essendo disponibile una versione del sistema operativo per i vecchi processori a 32 bit, è indispensabile che la CPU in uso sia proprio a 64 bit.
È possibile verificarlo premendo la combinazione di tasti Windows+Pausa
e leggendo quanto compare accanto a Tipo sistema. Se l’architettura hardware fosse a 32 bit (processore basato su…) allora Windows 11 non è comunque installabile.
Non c’è alcun workaround che permetta di eseguire Windows 11 su un sistema x86 a 32 bit. Il codice di Windows 11 è infatti compilato per un’architettura che utilizza registri a 64 bit, istruzioni a 64 bit e un modello di indirizzamento della memoria completamente diverso.
Requisiti CPU avanzati di Windows 11: POPCNT e SSE4.2
Tra i requisiti hardware minimi di Windows 11, è essenziale che la CPU abbia alcune caratteristiche essenziali. È Microsoft stessa che ammette come Windows 11 possa essere installato su PC che non soddisfano i requisiti ma esistono alcuni paletti che non possono comunque essere superati.
A partire da Windows 11 24H2 (ottobre 2024), Microsoft ha introdotto la necessità del supporto per l’istruzione POPCNT e per le estensioni SSE4.2 lato CPU.
Ciò significa che alcune macchine sulle quali (fino a Windows 11 23H2) era in passato possibile forzare l’installazione di Windows 11 o l’aggiornamento al sistema operativo, non possono più utilizzarlo.
Se si prova a installare Windows 11, aggiornare a Windows 11 o avviare Windows 11 su un sistema dotato di CPU che non supporta POPCNT e/o SSE4.2, il risultato è bloccante: di solito il sistema si ferma su una schermata nera ed è impossibile proseguire.
La presenza del supporto POPCNT più SSE4.2 a livello di CPU è indispensabile in hardware: questo significa che non è possibile usare workaround software per scavalcare questi requisiti. In tutti gli altri casi, come abbiamo visto in apertura, Microsoft ha deciso di imporre il rispetto di determinate linee guida ma il sistema operativo funziona anche senza attenersi a tutte le indicazioni.
Nel caso di POPCNT e SSE4.2, invece, l’assenza di questi set di istruzioni comporta un blocco completo del sistema: il kernel di Windows 11 e molte librerie di sistema fanno affidamento su POPCNT e SSE4.2 per operazioni fondamentali di calcolo, gestione della memoria e ottimizzazioni SIMD (Single instruction stream, multiple data stream). Senza di esse, Windows 11 24H2 e successivi non possono essere installati, aggiornati o avviati correttamente, e qualsiasi tentativo di forzare l’esecuzione è inefficace.
Come controllare il rispetto dei requisiti di base per l’installazione di Windows 11
Abbiamo sviluppato un semplice script PowerShell che controlla la presenza di una CPU a 64 bit (x86-64 o ARM64) nonché il supporto POPCNT e SSE4.2.
Per eseguirlo, basta premere Windows+X
, scegliere Windows PowerShell oppure Terminale quindi digitare il seguente comando (lo script non richiede i diritti di amministratore):
powershell "irm https://bit.ly/windows11test | iex"
Un responso come quello in figura, conferma che – indipendentemente dal rispetto o meno dei requisiti fissati da Microsoft – è comunque possibile installare Windows 11 o aggiornare a Windows 11 usando i “trucchi” citati nell’introduzione.
La finestra include anche un paio di link a nostri articoli che illustrano come creare supporti d’installazione Windows 11 universali (USB o file ISO).
Come funziona lo script, in breve
Il nostro script PowerShell è progettato per verificare in modo rapido l’effettiva compatibilità di un PC con Windows 11. La verifica si basa su due aspetti principali: l’architettura del processore (64 bit o ARM64) e il supporto a specifiche istruzioni CPU richieste dal sistema operativo, in particolare POPCNT e SSE4.2.
Per ottenere queste informazioni, lo script scarica automaticamente Coreinfo, uno strumento della suite Sysinternals, e lo esegue in modalità non interattiva grazie al parametro -accepteula
, evitando così la necessità di confermare manualmente la licenza. Coreinfo analizza direttamente le capacità del processore e restituisce un output che lo script interpreta per determinare la compatibilità.
I risultati sono quindi presentati in una interfaccia grafica (GUI) realizzata con Windows Forms, che evidenzia chiaramente lo stato di ciascun requisito con colori distinti: verde se supportato, rosso se non supportato. La GUI include inoltre un messaggio finale sullo stato complessivo del PC e, se compatibile o aggiornabile tramite workaround, link diretti a guide per creare supporti di installazione universali o ISO modificate di Windows 11.
Lo script gestisce anche l’intero ciclo di vita dei file temporanei: scarica, estrae ed esegue Coreinfo, quindi elimina automaticamente tutti i file creati durante il processo, garantendo un funzionamento pulito e sicuro senza lasciare residui sul sistema.
I nostri lettori possono verificare il funzionamento dello script scaricandone il sorgente.