Gemini: stop alle risposte a tema elettorale per tutto il 2024

Tema elettorale e IA, Google Gemini sceglie il silenzio per tutto il 2024 direzionando gli utenti verso il motore di ricerca.
Gemini: stop alle risposte a tema elettorale per tutto il 2024

Google Gemini, così come tanti altri strumenti relativi all’Intelligenza Artificiale, prende le distanze dalle questioni politiche.

Secondo quanto riferito da Reuters, Google ha imposto un blocco al chatbot che impedirà, in concomitanza con le elezioni americane e con gli eventi simili del 2024, di fornire risposte di carattere politico.

In realtà, la compagnia di Mountain View aveva già dimostrato intenzioni simili in passato, quando il chatbot si chiamava ancora Bard. Lo scorso dicembre, infatti, Google aveva confermato come le query relative alle elezioni avrebbero fornito risposte vaghe. Ulteriori polemiche sul lavoro di Gemini hanno dunque spinto l’azienda a prendere questa decisione, valida per un’annata che a tutte le latitudini si presenta come ricca di elezioni.

In caso di domande specifiche, dunque, Gemini tende ad affermare che non è in grado di fornire una risposta, invitando l’utente ad affidarsi al motore di ricerca.

Google Gemini direziona verso il motore di ricerca chi fa domande a tema elettorale o politico

Al di là della questione etica, Google vuole evitare un caso simile a quello relativo a Gemini e alla generazione di immagini di esseri umani. In quel caso, l’IA sembrava prendere decisioni molto discutibili, arrivando fino al rifiuto di proporre contenuti che raffiguravano persone bianche e scatenando un’ondata di indignazione tra gli utenti.

Lo stesso CEO di Google, Sundar Pichai, aveva definito le risposte di Gemini “Del tutto inaccettabili” tanto da portare al blocco per quanto concerne questo tipo di elaborati grafici.

D’altro canto, la disinformazione nel periodo elettorale sembra essere una grande preoccupazione anche per altri colossi del settore come OpenAI. In questo caso, l’azienda capitanata da Sam Altman, ha proposto una serie di strategie.

A preoccupare OpenAI (e non solo) è soprattutto il fenomeno conosciuto come Deepfake che, negli ultimi mesi, ha letteralmente invaso la rete sia con elaborazioni video innocenti che con contenuti fuorvianti e potenzialmente molto dannosi.

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