Google ammette: usa i video YouTube per addestrare le sue AI avanzate

Google conferma l'uso di video YouTube per addestrare AI come Gemini e Veo, suscitando preoccupazioni tra i creator per trasparenza e diritti.
Google ammette: usa i video YouTube per addestrare le sue AI avanzate

YouTube è ormai una risorsa inestimabile per il perfezionamento dei modelli di intelligenza artificiale di Google. Con una libreria che supera i 20 miliardi di video, la piattaforma rappresenta una miniera d’oro per l’addestramento AI, alimentando tecnologie come Gemini e Veo. Tuttavia, questo utilizzo solleva preoccupazioni tra i creator, che spesso non sono consapevoli di come i loro contenuti vengano sfruttati.

Google ammette: usa YouTube per l’AI

Google ha confermato alla CNBC che i video caricati su YouTube vengono utilizzati per migliorare i propri algoritmi di intelligenza artificiale. Sebbene questa pratica non sia una novità, ha sorpreso molti creator, i quali non hanno alcun controllo o possibilità di negare il consenso a tale utilizzo.

Nei termini di servizio di YouTube, l’azienda di Mountain View si riserva una licenza ampia che consente l’addestramento AI interno, pur bloccando l’accesso ai dati per terze parti come Amazon o Nvidia.

La portata di questa operazione è impressionante. Anche solo l’1% del totale dei video disponibili equivale a circa 2,3 miliardi di minuti di contenuti. Questo volume supera di 40 volte quello utilizzato dai concorrenti, offrendo a Google un vantaggio competitivo enorme quando parliamo di tool AI per generare video.

Un esempio concreto è Veo 3, uno strumento AI eccezionale, capace di generare video iper realistici partendo da semplici descrizioni testuali. Paradossalmente, i creator stessi forniscono involontariamente il materiale per sviluppare tecnologie che potrebbero, in futuro, sostituirli.

Google non ha mai chiesto il permesso

Nonostante queste preoccupazioni, alcuni vedono in queste innovazioni nuove opportunità creative. Tuttavia, la mancanza di trasparenza e il diritto dei creator di decidere sull’uso dei propri contenuti restano temi centrali nel dibattito.

La questione etica e legale è amplificata dal fatto che non solo Google, ma anche aziende come OpenAI, Apple, Anthropic e Salesforce, utilizzano (pagando Google) i video di YouTube per addestrare i propri sistemi di intelligenza artificiale. Queste aziende giustificano il loro operato sostenendo di rispettare le normative sul copyright.

L’AI sostituirà i creator?

Il caso di YouTube solleva interrogativi cruciali sul futuro della creatività digitale. Da un lato, il progresso tecnologico accelera grazie all’accesso a vasti archivi di dati; dall’altro, i diritti dei creator rischiano di essere compromessi. In un’epoca in cui la tecnologia evolve rapidamente, diventa sempre più urgente trovare un equilibrio tra innovazione e tutela dei diritti individuali.

Il dibattito attorno all’utilizzo dei contenuti di YouTube per l’addestramento AI non riguarda solo Google, ma l’intero ecosistema digitale. È fondamentale che i creator siano informati e abbiano voce in capitolo sull’uso delle loro opere, garantendo così un futuro in cui tecnologia e creatività possano coesistere armoniosamente.

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