Google bloccherà la scansione delle app installate sui dispositivi Android

Google decide di limitare l'utilizzo di uno specifico permesso che consente alle app Android di stabilire esattamente che cosa è installato nello smartphone o nel tablet.

Dal prossimo 5 maggio nessuna app installata sullo smartphone potrà raccogliere informazioni sulle altre applicazioni installate nel dispositivo, fatta eccezione per quelle che per loro natura devono farlo. Se l’acquisizione di informazioni sulle app installate non fosse strettamente necessaria, Google non permetterà la raccolta di questi dati.

La modifica riguarda le app installate in Android 11 (e versioni successive) e nello specifico coinvolge l’utilizzo del permesso QUERY_ALL_PACKAGES, documentato da Google in questa pagina di supporto.

Il permesso QUERY_ALL_PACKAGES non è indicato intrinsecamente come “pericoloso” (l’etichetta dangerous, come si può facilmente verificare, è assegnata a molti altri permessi Android) ma viene comunque ritenuto una possibile minaccia per la privacy degli utenti, soprattutto quando le informazioni sulle app installate venisse utilizzate dagli sviluppatori per finalità poco cristalline.

Nell’annuncio pubblicato a questo indirizzo l’azienda fondata da Larry Page e Sergey Brin spiega che le app che non soddisfano i requisiti per l’utilizzo del permesso in questione potrebbero essere rimosse da Google Play.

Resta però ancora tanto lavoro da fare in merito alla corretta gestione dei permessi sui dispositivi Android. Troppe app usano chiedere permessi che hanno ben poco a che vedere con la loro natura e con le specifiche finalità che devono assolvere. Ne abbiamo parlato nell’articolo App Android pericolose per la sicurezza e la privacy.

Basta installare e avviare un’app come Exodus per rendersi conto di quali e quanti permessi vengano utilizzati dalle singole app.

A scansione terminata, toccando il nome di un’app e scorrendo la schermata fino a trovare l’indicazione Autorizzazioni si troveranno spesso riferimenti a permessi che Google stessa indica come “pericolosi” o “speciali” (presentano un punto esclamativo rosso).
Vedere a tal proposito l’articolo App Android: riconoscere quelle che tracciano gli utenti.

Un’app antimalware come Malwarebytes offre nel suo menu principale (accessibile toccando l’icona in alto a sinistra) lo strumento Audit privacy che riassume quali permessi sono utilizzati sul dispositivo e da quali app Android.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti