Google Veo ora crea video AI da una foto

La nuova funzione photo-to-video di Google Gemini trasforma foto in video animati con Veo 3. Disponibile per abbonati AI Pro in 150 paesi.
Google Veo ora crea video AI da una foto

Ottime notizie per i creativi: Google ha introdotto la funzionalità photo to video all’interno di Veo 3, il suo modello AI per la generazione di video a partire da un prompt. Una novità che farà piacere ai milioni di utenti in tutto il mondo che, in appena sette settimane, hanno già generato oltre quaranta milioni di video dinamici in più di 150 paesi. Un risultato che testimonia non solo l’enorme interesse verso questa tecnologia, ma anche il suo potenziale dirompente nell’ambito della comunicazione visiva.

Veo 3 photo to video: come funziona

La procedura per creare questi contenuti è stata progettata per essere estremamente intuitiva e user-friendly. Una volta effettuato l’accesso alla piattaforma, gli abbonati AI Pro possono selezionare l’opzione “Videos” dalla barra degli strumenti, caricare una foto e descrivere brevemente come desiderano vederla animata. Nel giro di pochi istanti, l’algoritmo di intelligenza artificiale elabora le indicazioni fornite e genera una sequenza video coerente, capace di dare nuova vita all’immagine originale. Questo processo, apparentemente semplice, nasconde in realtà una sofisticata rete neurale addestrata su milioni di esempi, in grado di interpretare le richieste degli utenti e tradurle in animazioni fluide e coinvolgenti.

Le possibilità creative offerte da questa tecnologia sono praticamente infinite. Alcuni utenti stanno già sperimentando la trasformazione di paesaggi naturali in scenari animati, la reinterpretazione di disegni artistici in brevi racconti visivi o la creazione di contenuti ASMR grazie all’aggiunta di suoni immersivi. Non mancano esempi di chi utilizza Gemini per simulare fenomeni naturali spettacolari, o per dare una nuova veste a fiabe e racconti classici, sfruttando la potenza espressiva dei video dinamici.

Tra le mille cose che si possono fare con Veo 3, adesso c’è anche fare parlare gli animali: basta caricare una foto del proprio amico a quattro zampe, aggiungere un prompt con le parole da pronunciare e lanciare la generazione del video.

Un elemento fondamentale che distingue la soluzione proposta da Google rispetto ad altre piattaforme di generazione automatica di video è l’attenzione meticolosa al tema della safety. Per prevenire possibili abusi e garantire la trasparenza sull’origine dei contenuti, ogni video creato viene contrassegnato da un doppio watermark: uno visibile, integrato direttamente nella clip, e uno digitale, realizzato tramite la tecnologia SynthID. Quest’ultimo rappresenta una soluzione avanzata per certificare in modo inequivocabile la natura artificiale del materiale generato, tutelando sia i creator sia il pubblico da eventuali manipolazioni non autorizzate.

Chi può usare la nuova funzione

Attualmente, la funzione photo to video è disponibile in anteprima per gli abbonati ai piani AI Pro e Ultra, e può essere utilizzata anche attraverso Flow, la piattaforma di Google dedicata al filmmaking digitale. In entrambi i casi, almeno al momento sono accettati solo prompt in inglese. In Italia questa funzione arriverà, probabilmente entro un paio di settimane.

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