Grazie a Gemini Google Docs è in grado di trasformare documenti in podcast

Google Docs introduce la funzione audio AI con Gemini: ora è possibile trasformare testo in veri e propri podcast.
Grazie a Gemini Google Docs è in grado di trasformare documenti in podcast

Nel panorama sempre più dinamico delle tecnologie digitali, l’evoluzione dei servizi di Google Docs segna una svolta significativa nell’esperienza d’uso quotidiana di milioni di utenti.

L’ultima novità introdotta dal colosso di Mountain View promette di rivoluzionare il modo in cui interagiamo con i documenti: grazie all’integrazione dell’Intelligenza Artificiale di Gemini, i file testuali possono ora essere trasformati in veri e propri podcast personalizzati.

La nuova funzionalità, recentemente annunciata e attualmente disponibile per i soli documenti in lingua inglese e da postazione desktop, consente di ascoltare i propri contenuti scegliendo non solo la velocità di riproduzione, ma anche la personalizzazione voce.

Non si tratta solo di una soluzione pensata per gli autori dei documenti: chiunque abbia accesso a un file condiviso su Google Docs può attivare la riproduzione audio tramite il semplice percorso “Strumenti > Audio > Ascolta questa scheda”. In aggiunta, gli autori possono inserire un pulsante dedicato direttamente all’interno del documento attraverso la funzione “Inserisci > Audio”, semplificando ulteriormente la diffusione e l’utilizzo di contenuti vocali.

Da documento a podcast: la svolta di Google Docs

Questa innovazione rappresenta una risposta concreta alle crescenti esigenze di accessibilità digitale. Le persone con difficoltà visive, così come coloro che preferiscono assimilare informazioni tramite l’ascolto o che necessitano di lavorare in mobilità, trovano ora in Google Docs uno strumento ancora più versatile. L’audio AI, infatti, consente di trasformare ogni documento in una risorsa facilmente fruibile anche in contesti in cui la lettura visiva risulta complessa o impossibile.

Un aspetto strategico della nuova funzionalità riguarda la platea di utenti inizialmente coinvolti: la funzione è riservata agli abbonati Workspace con piani business, enterprise o education, nonché ai sottoscrittori dei pacchetti AI Pro e Ultra. Questa scelta consente a Google di raccogliere feedback qualificati dal mondo professionale e accademico, ottimizzando l’esperienza prima di una futura estensione a una platea più ampia.

Google ha già annunciato l’intenzione di ampliare il supporto ad altre lingue e piattaforme. Questo conferma l’impegno costante dell’azienda nello sviluppo di soluzioni orientate all’utente e sempre più inclusive, in linea con un trend globale che vede la convergenza tra contenuti testuali e sonori come una delle frontiere più promettenti della digitalizzazione.

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