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Nel panorama digitale globale, la crescita di ChatGPT rappresenta uno dei fenomeni più rilevanti e studiati degli ultimi anni.
Secondo il primo rapporto ufficiale basato sui dati interni di OpenAI, la piattaforma di intelligenza artificiale ha superato la soglia dei 700 milioni di utenti attivi a metà 2025, segnando una tappa fondamentale nell’evoluzione delle tecnologie conversazionali e ridefinendo le abitudini di milioni di persone in tutto il mondo.
La ricerca, realizzata grazie alla collaborazione tra il team di ricerca economica di OpenAI e l’economista di Harvard David Denning, si distingue per la profondità dell’analisi: non si basa su semplici sondaggi, ma su dati effettivi raccolti direttamente dalla piattaforma. Pubblicato dal National Bureau of Economic Research, il rapporto offre una fotografia dettagliata di come l’Intelligenza Artificiale stia penetrando la vita quotidiana degli utenti, modificando non solo i processi lavorativi ma anche le modalità di apprendimento e di svago.
La diffusione di ChatGPT appare inarrestabile: nel 2025 la piattaforma coinvolge circa il 10% della popolazione adulta mondiale, con una crescita alimentata sia dai nuovi iscritti sia dalla fidelizzazione degli utenti storici, che presentano pattern di utilizzo sempre più stabili e consolidati. L’analisi evidenzia come i picchi di attività coincidano con il rilascio di nuovi modelli – tra cui o1-preview, o1-mini, o3 e o4-mini – a conferma di un interesse costante verso le innovazioni introdotte.
Tutti i trend di ChatGPT nel 2025
Dal punto di vista della demografia, emergono dati sorprendenti: il 46% degli utenti appartiene alla fascia d’età compresa tra i 18 e i 25 anni, escludendo i minori di 18 anni che non rientrano nello studio. Un altro elemento significativo riguarda l’equilibrio di genere, che si è quasi raggiunto: dal 2022, quando la componente maschile rappresentava l’80% degli utenti, si è passati nel 2025 a una leggera prevalenza femminile, segnando una trasformazione sostanziale nella composizione della community.
Uno degli aspetti più rilevanti emersi dallo studio riguarda la natura dell’utilizzo della piattaforma: contrariamente alle aspettative iniziali, l’uso personale di ChatGPT ha superato di gran lunga quello professionale. Le attività non lavorative sono passate dal 53% nel 2024 al 72,2% nel 2025, evidenziando come la piattaforma sia sempre più adottata per scopi legati allo studio e al tempo libero, piuttosto che esclusivamente per incrementare la produttività lavorativa.
La scrittura si conferma la funzione principale della piattaforma: il 28% delle conversazioni è dedicato all’assistenza nella redazione di testi, una percentuale che raggiunge il 42% in ambito professionale. Che si tratti di editing, traduzione o creazione di contenuti, il supporto linguistico fornito dall’intelligenza artificiale si rivela fondamentale per una vasta platea di utenti. Significativo anche l’aumento dell’utilizzo di ChatGPT come alternativa ai tradizionali motore di ricerca: dal 14% nel 2024 si è passati al 24,4% nel 2025.