Il Parlamento europeo bolla come malevoli i prodotti Kaspersky: l'azienda insorge

Con una mossa decisamente avventata, il Parlamento europeo trae conclusioni affrettate (e le approva pure). Kaspersky protesta e sospende tutte le collaborazioni in essere con le istituzioni, gli enti e le forze di polizia.

Il Parlamento europeo in seduta plenaria ha approvato una mozione incentrata sulla necessità, per i membri dell’Unione e – in particolare – per la pubblica amministrazione, di rivedere le soluzioni software sino ad oggi adoperate.
Nel documento si mette in evidenza l’importanza di escludere completamente quei programmi che sono stati riconosciuti come potenzialmente pericolosi in termini di riservatezza e integrità dei dati.

La mozione A8-0189/2018 getta le basi per una strategia generale a livello europeo e cita esplicitamente i prodotti Kaspersky.
In particolare, al punto 76 (vedere questa pagina), il documento recita: “il Parlamento europeo invita l’UE a effettuare una revisione globale delle apparecchiature e delle infrastrutture di software, informatiche e di comunicazione utilizzate nelle istituzioni al fine di escludere programmi e dispositivi potenzialmente pericolosi e vietare quelli confermati come malevoli, per esempio Kaspersky Lab“.


La presa di posizione del Parlamento, peraltro approvata con 476 voti favorevoli, 151 contrari e 36 astenuti, ha mandato su tutte le furie i vertici di Kaspersky che hanno deciso di sospendere, almeno temporaneamente, ogni collaborazione con Europol e le istituzioni europee.

Tra i progetti ai quali Kaspersky non parteciperà più, almeno fintanto che l’Europa non rivedrà la sua posizione, c’è anche NoMoreRansom, iniziativa che nel corso degli anni ha permesso la realizzazione di molteplici tool gratuiti per la decodifica dei dati degli utenti cifrati dai ransomware: Ransomware: cos’è, come proteggersi e recuperare i file cifrati.

Lo stesso Eugene Kaspersky ricorda come la sua azienda abbia collaborato per oltre 20 anni con l’Unione Europea contribuendo all’individuazione e all’arresto di un gran numero di criminali informatici.

La decisione del Parlamento europeo è stata giudicata da Kaspersky come una gravissima mancanza di rispetto nei confronti di una società che è sempre stata leale e trasparente.
Allo stato attuale non vi sono prove di alcuna connivenza tra Kaspersky e il governo russo, come più volte ipotizzato ma mai dimostrato dalle autorità statunitensi. La società ha addirittura messo a disposizione l’accesso al codice sorgente dei suoi prodotti e messo in campo iniziative volte a fugare qualunque dubbio: Kaspersky trasferisce i suoi data center in Svizzera: continua l’operazione trasparenza.
Bollare i prodotti Kaspersky come “malevoli” è stata quindi, senza dubbio, una mossa davvero avventata. Vedremo nelle prossime settimane se Kaspersky abbia intenzione di promuovere qualche tipo di azione legale.

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