Incredibile, il logo di X.org X11 appare in un centro commerciale in Italia: ecco dove

Un centro commerciale di Peschiera del Garda mostra un grande logo a forma di X, riconosciuto dagli utenti come il simbolo storico di X.Org/X11. Una curiosità che ha accesso un gran dibattito.
Incredibile, il logo di X.org X11 appare in un centro commerciale in Italia: ecco dove

Un turista di passaggio nei pressi del Lago di Garda ha recentemente pubblicato su Reddit una foto che ha acceso la curiosità del Web: sull’insegna di un noto centro commerciale di Peschiera del Garda campeggia un enorme logo a forma di “X” che a molti utenti è immediatamente apparso familiare e che visibile anche su Google Maps. Il bello è che l’installazione non è affatto recente: consultando l’archivio di Google Street View (vedi altre date) risulta antecedente a settembre 2017.

Non si tratta del marchio di X.com di Elon Musk, né di una nuova catena commerciale dal design minimalista, ma del logo storico di X.Org/X11, il sistema grafico open source utilizzato da decenni nei sistemi operativi Linux.

La scoperta, apparentemente insignificante, ha innescato una discussione online che è rapidamente degenerata in un misto di ironia, nostalgia e riflessione tecnica. Sotto al post, centinaia di utenti esperti e appassionati Linux hanno iniziato a speculare sul perché un centro commerciale italiano avesse scelto proprio quel simbolo.

Cos’è X11 e a che cosa serve

X11 (o X Window System) è stato per decenni il cuore del sottosistema grafico su Unix e sistemi Unix-like: nato come progetto Athena al MIT negli anni ’80, la versione nota come X11 è in uso dalla fine degli anni ’80 e l’implementazione di riferimento è mantenuta dalla X.Org Foundation. X.Org (spesso chiamato semplicemente “Xorg” o “X11”) fornisce il server grafico che storicamente ha gestito la comunicazione tra applicazioni, driver video e gestori di finestre.

Da qualche anno la tendenza delle varie distribuzioni Linux è abbandonare X11 a favore di Wayland, una soluzione più recente e aggiornata, progettata con obiettivi diversi: semplicità, minor numero di componenti coinvolti e migliore isolamento tra client e compositore (software che si occupa di gestire le finestre sullo schermo, coordinare rendering e buffer grafici, gestire gli input da tastiera, mouse, touchpad).

Al contrario di X11, in Wayland il compositore è responsabile diretto di buona parte delle operazioni, il che permette implementazioni più snelle, minore latenza di input e superfici di sicurezza migliori. Per questi motivi Wayland è sempre più preferito come base per i desktop moderni. Desktop environment come GNOME e KDE hanno investito molto per portare le loro componenti su Wayland.

X.org non sparirà da un giorno all’altro: rimarrà importante come soluzione di compatibilità e fallback per applicazioni e casi d’uso particolari nonché per tutti quei progetti desktop che stanno pianificando una migrazione senza rischi.

Le immagini su Internet sono gratis, no?

No, non lo sono. A meno che non siano distribuite con una licenza chiara e ampiamente permissiva. Lo abbiamo rammentato a suo tempo in un articolo in cui consigliavamo di verificare sempre la provenienza delle immagini pubblicate sul Web.

Nel caso di specie, va detto che molti loghi di progetti open source sono pubblicati con licenze permissive, ma il loro uso commerciale o fuorviante può violare le linee guida sul marchio stabilite da ciascun soggetto interessato. Nel caso di X.Org, il logo è un simbolo tecnico e identitario legato a un componente fondamentale del desktop Linux.

X.Org Foundation protegge l’uso del proprio nome e dei loghi associati come indicato negli statuti ufficiali. Questi documenti spiegano inoltre che la fondazione è responsabile della protezione del nome e del logo, suggerendo che l’uso del logo è soggetto a restrizioni e probabilmente richiede autorizzazione esplicita per usi ufficiali o commerciali.

Non è dato sapere se il centro commerciale sul Lago di Garda abbia inviato a X.Org Foundation qualche tipo di richiesta di utilizzo ma la vicenda, banale soltanto all’apparenza, mette in evidenza come il software libero, nato in ambienti accademici e hacker, abbia ormai trasceso i confini del codice, entrando nell’immaginario comune, anche dove non lo si aspetta.

Ne è una riprova il fatto che tra i commenti su Google Maps correlati al centro commerciale in questione diversi utenti avessero riconosciuto il logo di X.org già in passato, chiedendosi ironicamente se nella zona vi sia un mall “Wayland”.

L’immagine in apertura è generata in digitale e non riflette l’uso del logo “X” descritto nell’articolo.

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