Instagram, attraverso una collaborazione con il Center for Open Science (COS), ha consentito a un gruppo di ricercatori di accedere ai propri dati per studiare come la piattaforma influisce sulla salute mentale degli adolescenti.
Secondo quanto risulta, la collaborazione durerà un massimo di sei mesi e prevedono l’analisi del comportamento tipico di un adolescente (o di un giovane adulto) sul social network. Instagram ha tenuto a precisare che, pur fornendo informazioni per lo studio, non offrirà accesso a dati specifici dei singoli utenti. Di fatto, per chi effettua le ricerche, non saranno disponibili informazioni demografiche, contenuto dei singoli post, commenti o messaggi privati.
📢 New opportunity! Meta and COS have opened an RFP for a pilot program using Instagram data to study social media’s impact on youth well-being. Check out the details and see if it fits your research: https://t.co/jCheql0toa.
— Center for Open Science (@OSFramework) July 17, 2024
Impatto sulla salute mentale degli adolescenti: Instagram collabora con i ricercatori
Secondo quanto riportato da The Atlantic, il COS dovrà scegliere tra diverse proposte di ricerca in diversi settori specifici della salute mentale degli adolescenti. Dunque verranno scelti alcuni adolescenti volontari che, con il permesso dei genitori, offriranno i dati utilizzati poi per lo studio. COS ha voluto sottolineare il suo apprezzamento nei confronti di Instagram che, con il suo aiuto, permetterà di ottenere dati più accurati e con meno sforzo ai ricercatori.
D’altro canto, l’impatto di Instagram (e altri social) sulla salute mentale dei più giovani è un argomento dibattuto da tempo. Già nel 2021, infatti, secondo un documento proposto da Frances Haugen si parlava di una ricerca interna alla piattaforma che evidenziava come, per gli adolescenti, Instagram aumenterebbe il tasso di ansia e depressione tra i loro coetanei.
Se negli Stati Uniti hanno cominciato a essere proposte una serie di leggi, non sempre efficaci, per tutelare gli utenti dei social network più giovani, altrove si continua a voltare lo sguardo altrove. Di certo, quest’ultima ricerca potrebbe fare chiarezza e sensibilizzare genitori e politici rispetto a questo tema scottante.