Intelligenza artificiale: quali lavori rischiano davvero la sostituzione?

Il World Economic Forum fa le sue previsioni su quali mestieri verranno spazzati via dall'AI, già entro il 2030.
Intelligenza artificiale: quali lavori rischiano davvero la sostituzione?

L’avanzata dell’intelligenza artificiale sta ridisegnando il panorama occupazionale a un ritmo sorprendente, sollevando interrogativi cruciali sul futuro del lavoro. Le proiezioni recentemente pubblicate da World Economic Forum indicano che circa 92 milioni di posti di lavoro potrebbero scomparire entro il 2030, un dato significativo che riflette la crescente capacità dell’AI di automatizzare compiti e processi. Tuttavia, la stessa dinamica prevede anche l’emergere di circa 170 milioni di nuovi ruoli.

E’ molto interessante notare che, seppur partendo da dati e analisi molto diverse rispetto al World Economic Forum, anche Microsoft, recentemente, ha pubblicato risultati molto simili.

AI: quali lavori spariranno

La ricerca del World Economic Forum ha rivelato che i settori con abbondanza di dati di alta qualità sono quelli più esposti all’adozione dell’AI, con tassi che potrebbero raggiungere il 60-70%. Questo significa che i lavori caratterizzati da “dati chiari e definiti” sono i primi a finire sotto la lente dell’automazione.

Tra questi, le fonti indicano settori come la finanza, dove il 70% del volume di trading azionario utilizza già algoritmi di trading guidati dall’AI, dominando i mercati statunitensi. Il supporto clienti è stato un “frutto maturo” per i modelli AI, portando a risposte più rapide e a una riduzione dei costi del 23,5%. Anche professioni come gli interpreti, gli storici e gli scrittori sono tra quelle considerate “sulla lista nera“.

Sorprendentemente, anche lo sviluppo software non è immune: strumenti come GitHub Copilot analizzano oltre 420 milioni di frammenti di codice, assistendo gli sviluppatori e portando a un salto di produttività, tanto che quasi il 75% degli sviluppatori utilizza ora strumenti di assistenza alla codifica basati sull’AI.

AI: quali lavori si salveranno

Dall’altra parte dello spettro, i lavori che hanno dati non pubblici, che richiedono la creazione di grandi quantità di informazioni o manodopera specializzata sono molto meno propensi a essere sostituiti dall’AI.

In settori con dati limitati o frammentati, l’adozione dell’AI ha subito un rallentamento. Il settore sanitario ne è un esempio chiave: ha visto un’adozione lenta a causa della scarsità di set di dati accessibili, con meno del 10% dei dati chirurgici disponibili pubblicamente, ostacolato da regolamentazioni sui dati dei pazienti severe e dalla frammentazione dei dati.

Anche il settore delle costruzioni rimane tra le industrie più resistenti, poiché la “trasformazione digitale è ostacolata da una registrazione decentrata e inconsistente”. Nel campo dell’istruzione, le leggi sulla privacy, come il FERPA negli Stati Uniti, limitano la condivisione dei dati, frenando gli sforzi dell’AI di sostituire gli ambienti di apprendimento personalizzati.

In generale, gli analisti suggeriscono che i lavoratori che desiderano una carriera a lungo termine svolta da un essere umano dovrebbero concentrarsi su campi in cui il giudizio umano, la creatività e l’intelligenza emotiva rimangono cruciali.

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