La polizia pubblica il video dell'incidente che ha coinvolto un veicolo a guida autonoma di Uber

Il video diffuso dalla polizia di Tempe, località dello stato dell'Arizona (USA) dove nei giorni scorsi si è verificato un incidente mortale tra un pedone e un'auto di Uber, solleva molti punti dubbi sul funzionamento del sensore LiDAR.

Uber è una delle aziende che stanno investendo maggiormente sullo sviluppo di sistemi per la guida autonoma.
Nei giorni scorsi un veicolo autonomo di Uber è stato coinvolto in un incidente mortale: l’auto si è scontrata contro un pedone che stava attraversando la strada.
Al posto di guida si trovava un incaricato di Uber (come previsto dalle normative vigenti) e lo scontro si è verificato su un tratto di strada rettilineo, di notte, a una velocità di circa 60 km/h.

La polizia di Tempe, città dello Stato dell’Arizona, ove si è verificato il sinistro, ha pubblicato un video che mostra la dinamica dell’incidente. Le visuali sono quelle della videocamera frontale che puntava verso la carreggiata e di quella che guardava l’abitacolo e il conducente.

Prima di esaminare il video è bene rammentare che trattasi di un incidente mortale e che la 49enne che attraversava la strada tenendo la sua bicicletta è deceduta in seguito all’impatto.
È quindi bene avvicinarsi alla visione del video con il massimo rispetto ed evitare di trarre qualunque conclusione affrettata.
Abbiamo scelto di pubblicare il video perché, fortunatamente, la polizia ha tagliato le immagini un istante prima della collisione.

Ciò che evidente è che il conducente non stava controllando la sede stradale ma era tutto assorto nell’esaminare un dispositivo che teneva sul sedile o comunque nella parte inferiore del cruscotto, probabilmente uno smartphone, un tablet o un PC.
La fiducia nel mezzo e nelle caratteristiche del sistema di guida autonoma era quindi totale, nonostante la normativa imponga al conducente – anche sui veicoli come quello di Uber – di mantenere elevato il livello di attenzione e di tenere sotto controllo la sede stradale.

La donna si è certamente lanciata in un attraversamento molto rischioso, trattandosi di una strada a scorrimento veloce con un’ampia carreggiata a più corsie. Ma è comunque evidente che sull’auto di Uber qualcosa non abbia funzionato.


È incredibile come il sensore LiDAR montato sull’auto di Uber non abbia rilevato la presenza del pedone e arrestato tempestivamente la vettura.
Elon Musk ha sempre preferito non usare LiDAR sui suoi veicoli: secondo il numero uno di Tesla non sarebbe sufficientemente affidabile con la pioggia battente, la nebbia, nell’attraversamento di banchi di polvere e fumo, con precipitazioni nevose: l’accoppiata radar e videocamera per Musk sarebbe nettamente più efficace.
In questo caso, però, era notte ma non c’era nessun tipo di condizione avversa che avrebbe potuto influenzare negativamente il comportamento del sensore LiDAR (usato oltre che da Uber anche da Waymo-Google).

Esaminando il video, trascorrono appena 1,4 secondi dal momento in cui il pedone entra nel “campo visivo” della videocamera uscendo dal buio.
C’è da dire, però, che la ripresa della videocamera non può far fede: il passaggio dalla condizione di luce del lampione sulla destra a quella di buio quasi totale ha senza dubbio influenzato la ripresa.

Certo è che il sinistro occorso, anche per la sua dinamica e le sue tristi conseguenze, segnerà una battuta d’arresto nello sviluppo delle soluzioni a guida autonoma. Almeno fintanto che non sarà stata fatta piena luce sull’accaduto e i produttori non abbiano fornito adeguate garanzie.

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