Mark Zuckerberg e Sam Altman minimizzano i pericoli dell'IA

Zuckerberg parla di AGI e di opportunitù, Altman di impatto minimo sul lavoro: l'Intelligenza Artificiale fa davvero paura?

Nella giornata di ieri Mark Zuckerberg ha annunciato un progetto riguardante “intelligenza generale” per gli assistenti IA, con Meta che sta riunendo i suoi due principali gruppi di ricerca (FAIR e GenAI) per tale scopo.

Zuckerberg ha commentato il progetto attraverso Instagram, affermando come “È diventato più chiaro che la prossima generazione di servizi richiede la creazione di un’intelligenza generale completa“. Il CEO di Meta ha poi sottolineato come le opportunità sono così grandi che tale progetto deve per forza essere open source, in modo che tutti possano trarne vantaggio.

Secondo quanto affermato a The Verge, Zuckerberg si sta concentrando su quella che viene definita come AGI, ovvero Intelligenza Artificiale Generale.

Questo termine, in realtà, ha un significato che ad oggi è difficile da spiegare. Si parla di un’ipotetica tecnologia con una forma di intelligenza paragonabile a quella umana, utile per svolgere compiti generali senza necessità di una formazione specifica. Questa forma di tecnologia, già obiettivo dichiarato di OpenAI, solleva però anche diversi dubbi morali e non solo.

Zuckerberg e Sam Altman si esprimono su IA e AGI, cercando di gettare acqua sul fuoco

L’annuncio di Zuckberg su Instagram fa sembrare la potenziale invenzione di un’intelligenza artificiale di questo tipo nel breve periodo. In realtà, almeno per ora, non c’è di che preoccuparsi. I tempi per sviluppare questa tecnologia, infatti, saranno molto lunghi.

All’inizio di questa settimana, durante un’intervista al World Economic Forum di Davos, il CEO di OpenAI Sam Altman ha affermato che l’IA cambierà il mondo e il concetto di lavoro molto meno di quanto pensiamo oggi. Altman, però, ha sottolineato come l’arrivo dell’AGI non è da collocarsi in un futuro remoto e presto sarà una realtà tangibile.

Eppure, contrariamente alle parole pacate di due voci così eminenti, la realtà sembra ben diversa. I primi effetti dell’IA sul mondo del lavoro sono già concreti e ne sanno qualcosa i dipendenti Google, con i recenti licenziamenti. Anche Elon Musk, dapprima in prima linea per frenare il dilagare di questa nuova tecnologia, si è poi accodato ai suoi “colleghi” proponendo Grok.

Lo stesso Zuckerberg, di recente, ha affermato come Llama 3 sia in fase di addestramento e che Meta si sta strutturando con GPU adeguate per addestrare modelli IA a livello massiccio.

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