Meta e contenuti politici: centinaia di creator firmano lettera contro la piattaforma

La politica controversa di Meta sui contenuti politici scatena la reazione degli utenti: ecco cosa è successo.
Meta e contenuti politici: centinaia di creator firmano lettera contro la piattaforma

Dallo scorso mese di marzo, Meta ha applicato una nuova filosofia ai contenuti politici diffusi su Instagram e Threads, rendendo gli stessi meno visibili.

Ciò avviene attraverso un’impostazione predefinita dei due social network che, a quanto pare, non è ben accetta da una parte dell’utenza.

Sono infatti centinaia i content creator che hanno firmato una lettera aperta alla piattaforma, chiedendo che Instagram non imposti di default questa sorta di “shadow ban” per materiale che tratta argomenti di questo tipo.

Tra i firmatari della lettera figurano alcuni esponenti di spicco della piattaforma, particolarmente famosi negli Stati Uniti. Oltre a diversi giornalisti e attivisti, a schierarsi per questa causa è stato anche l’attore d Glee Kevin McHale (il cui account Instagram conta 1,1 milioni di utenti) oltre a profili che spaziano dall’intrattenimento alle organizzazioni politiche, sono ad account ironici.

Meta e le sue leggi di difficile interpretazione sui contenuti politici

Va detto che Instagram ha una definizione di contenuto politico molto elastica, che lascia spazio all’interpretazione. Di fatto, per il social di Meta, qualunque post potenzialmente collegato a leggi, elezioni e argomenti sociali può essere considerato come tale.

Nella lettera viene spiegato come questa strategia comunicativa può limitare la conversazione su argomenti come il cambiamento climatico e la diffusione delle armi sul territorio americano.

Va poi considerato che esistono creator che trattano proprio argomenti delicati a livello sociale e che, proprio per questa iniziativa, vedono praticamente annullate le loro chance di poter lavorare su Instagram.

Il rapporto tra social network e temi politici, d’altro canto, già da tempo è molto discusso. Va tenuto poi conto che, il 2024, è un anno ricco di eventi elettorali importanti in diversi paesi e che, proprio per questo motivo, i giganti della tecnologia si stanno muovendo per evitare abusi atti ad influenzare il voto di miliardi di persone.

D’altro canto, sempre Meta, ha di recente abbandonato uno strumento come CrowdTangle, utilizzato per contrastare fake news e disinformazione.

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