Microsoft titano del cloud: cifre record nel 2022

Le ultime analisi di IDC confermano il dominio di Microsoft per i servizi cloud: ecco le cifre record del 2022.

La società di analisi IDC ha fornito al pubblico una nuova indagine molto interessante riguardante il mercato cloud a livello internazionale. Secondo le ultime stime, Microsoft continua a riscuotere successo nel segmento confermandosi il titano da sconfiggere. Osserviamo i dati del 2022, cercando di comprendere se altri giganti come Amazon Web Services riusciranno a superare Satya Nadella e soci.

Microsoft resta il re del cloud

I numeri di IDC parlano chiaro: alla fine del 2022 il colosso di Redmond deteneva il 16,8% della quota di mercato, seguito a ruota da Amazon Web Services al secondo posto con una quota del 13,5%. Nella Top 5 appaiono poi in ordine Salesforce Inc, Google e Oracle; le cinque aziende principali rappresentano il 41% della quota di mercato nel 2022 e, complessivamente, sono cresciuti del 27,3% YoY (year on year). Sorprendentemente, si tratta di una percentuale superiore rispetto alla crescita annuale del mercato nel suo insieme, pari al 22,9%.

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Rick Villars, vicepresidente del gruppo di Worldwide Research presso IDC, ha dichiarato che il contenimento delle nuove spese e l’ottimizzazione delle risorse cloud esistenti costituiscono le nuove priorità delle aziende. Ergo, nel 2023 le percentuali potrebbero diminuire e dipenderanno anche dal successo delle società nella valutazione e nell’uso dell’intelligenza artificiale.

In particolare, l’IA generativa “sta iniziando a dominare la pianificazione e i programmi di investimento a lungo termine delle imprese, e i fornitori di servizi cloud svolgeranno un ruolo significativo nella valutazione e nell’adozione dei servizi di abilitazione dell’intelligenza artificiale”.

Microsoft è inevitabilmente in prima linea, dati i corposi investimenti su OpenAI – di cui è ufficialmente la prima azienda partner -, ma attenzione anche a Google e ad Amazon Web Services (che ha investito 100 milioni di dollari nell’IA generativa), in quanto potrebbero stupire tutti durante il 2023 e negli anni a venire.

Fonte: IDC

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