Negli ultimi anni, l’Europa ha intensificato gli sforzi per ridurre la dipendenza da tecnologie e infrastrutture digitali fornite da aziende che hanno stabilito la loro sede legale oltre i confini dell’Unione. La decisione è figlia delle esigenze legate alla sovranità dei dati, alla sicurezza e alla conformità normativa. Dopo i casi di Germania e Danimarca, anche l’Austria conferma la propria direzione verso un ecosistema IT più autonomo e trasparente: il Ministero Federale dell’Economia, dell’Energia e del Turismo (BMWET) ha completato la migrazione di 1.200 postazioni di lavoro su Nextcloud, suite aperta rispettosa della privacy, abbandonando i servizi cloud di fornitori extraeuropei per la collaborazione interna e la gestione sicura dei dati.
Sovranità dei dati e infrastruttura controllata a livello nazionale
Il progetto, annunciato durante il Nextcloud Enterprise Day 2025 di Copenaghen, rappresenta un passo decisivo verso la piena gestione locale delle informazioni pubbliche.
L’infrastruttura è ora interamente sotto controllo austriaco, garantendo che i dati sensibili del ministero – riguardanti cittadini, aziende e dipendenti – rimangano all’interno dei confini nazionali. Una scelta coerente con la crescente attenzione dei governi europei alla protezione dei dati strategici e alla conformità con regolamenti come GDPR e la Direttiva NIS2.
Sorprendentemente, l’intero percorso – dal proof of concept al deployment completo – è stato completato in soli 4 mesi, una tempistica insolitamente rapida per una transizione IT pubblica di questa portata. L’attività di revisione della piattaforma utilizzata dal BMWET austriaco ha visto la collaborazione di Atos Austria con il supporto diretto del team Nextcloud, che ha garantito l’adeguamento del sistema ai requisiti legali, tecnici e organizzativi del ministero.
Un approccio ibrido e pragmatico con Nextcloud
Invece di un taglio netto con le soluzioni precedenti, il BMWET ha adottato un modello ibrido. Durante l’avvio del progetto, il ministero era già in fase di implementazione di Microsoft 365 e Teams, rendendo impraticabile una sostituzione totale.
Oggi, Nextcloud gestisce l’intera collaborazione interna e la conservazione dei dati sensibili, mentre Microsoft Teams resta attivo esclusivamente per riunioni con soggetti esterni all’ente pubblico.
Per facilitare la transizione, il ministero ha collaborato con Sendent, partner di Nextcloud, per integrare il nuovo sistema con Outlook, mantenendo flussi di lavoro familiari per email e calendari. L’approccio ha permesso di minimizzare l’impatto sulle abitudini operative dei dipendenti e preservare la continuità dei processi.
Formazione, cultura digitale e accettazione del cambiamento
Un elemento chiave che ha portato al successo del progetto consiste nell’investimento sulla formazione. BMWET ha lanciato una campagna informativa interna articolata in sessioni di training, video didattici e una wiki interna con istruzioni dettagliate. Un percorso graduale che ha consentito agli impiegati di adattarsi progressivamente al nuovo ecosistema digitale, evitando interruzioni operative.
Come ha sottolineato Martin Ollrom, CIO del BMWET, la risposta del personale è risultata estremamente positiva, segno che la preparazione culturale e la chiarezza comunicativa sono determinanti per la riuscita di ogni migrazione tecnologica.
Alla base della decisione c’è una valutazione del rischio condotta dal ministero, che ha evidenziato criticità nelle soluzioni cloud non europee in termini di privacy e controllo dei dati. Le implicazioni del Cloud Act statunitense, che consente alle Autorità USA di richiedere accesso ai dati ospitati da fornitori americani, hanno rappresentato un ulteriore elemento di preoccupazione.