Ntfsplus: il driver definitivo per NTFS su Linux che surclassa ntfs3

Ntfsplus è un nuovo driver NTFS per Linux che si basa sul vecchio ntfs-3g read-only, ma integra supporto completo in scrittura, strumenti di manutenzione e una serie di ottimizzazioni per prestazioni elevate.

Il filesystem NTFS, introdotto da Microsoft nel 1993, rimane ancora oggi la scelta predefinita in Windows per la gestione dei dati. L’azienda di Redmond sta valutando ReFS (Resilient File System) come successore di NTFS per offrire maggiore affidabilità, scalabilità e integrità: nato per finalità enterprise, ReFS comincia a essere supportato anche da Windows 11. Nel caso di NTFS e Linux, sebbene esistano driver come ntfs-3g e il più recente ntfs3, il supporto nativo NTFS “sul pinguino” ha storicamente sofferto di problemi di stabilità, manutenzione limitata e prestazioni non ottimali.

Il driver NTFS classico, originariamente read-only, è stato rimosso dal kernel Linux, mentre ntfs3, pur implementando il supporto in scrittura, è considerato poco affidabile e scarsamente mantenuto. Per molti utenti e distribuzioni, ntfs-3g continua ad essere la scelta principale, nonostante la sua natura basata su FUSE renda le operazioni più lente rispetto a un driver nativo.

In questo contesto nasce ntfsplus, una reimplementazione del filesystem NTFS per Linux, basata sul vecchio NTFS classico read-only, ma arricchita di supporto in scrittura, strumenti di manutenzione e ottimizzazioni moderne per prestazioni e stabilità.

Cos’è Ntfsplus e come funziona

Ntfsplus si propone come driver NTFS moderno e completo per Linux, compatibile con le esigenze odierne:

  • Supporto completo in scrittura, basato su NTFS classico.
  • Integrazione di iomap, che consente operazioni più efficienti di lettura e scrittura.
  • Eliminazione dell’uso dei buffer head, sostituiti da folio (struttura del kernel Linux introdotta per gestire in modo più efficiente la memoria), per una maggiore efficienza.
  • Utilità pubbliche dedicate, incluso fsck.ntfs per test e recupero di filesystem danneggiati.
  • Miglioramento delle prestazioni su file system di grandi dimensioni e con molteplici thread.
  • Compatibilità con test di stabilità avanzati come xfstests.
  • Implementazione di delayed allocation per ridurre la frammentazione durante le scritture.
  • Supporto futuro al journaling completo.

Ntfsplus sfrutta la leggibilità e la chiarezza del codice NTFS classico, permettendo una manutenzione più semplice e una base più solida per sviluppi futuri.

Prestazioni migliorate

Benchmark in scrittura e lettura evidenziano miglioramenti significativi di ntfsplus rispetto a ntfs3:

  • Scrittura single-thread: +3–5%
  • Scrittura multi-thread: +35–110%
  • Navigazione file system: +12–14%
  • Tempo di mount su partizioni fino a 4TB: ridotto fino a 6 volte rispetto a ntfs3

Le ragioni principali di queste prestazioni significativamente migliorate includono l’uso del già citato iomap (infrastruttura del kernel Linux per gestire in modo efficiente le operazioni di I/O sui filesystem), ottimizzazioni per runlist e mft (ntfsplus gestisce più rapidamente le informazioni sulla posizione dei file sul disco interagendo con la lista di intervalli di cluster contigui su disco che compongono un file e con la MFT, Master File Table, ossia la tabella principale di NTFS che contiene informazioni su tutti i file), il pre-caricamento dei blocchi MFT e degli indici, il caricamento in background del bitmap dei cluster. $Bitmap è un file speciale che tiene traccia dello stato di ogni cluster su un volume NTFS.

Ntfsplus accolto positivamente

Gli sviluppatori e gli utenti Linux hanno accolto ntfsplus con interesse. Molti lamentano i limiti di ntfs3 e continuano a preferire ntfs-3g per la sua affidabilità, nonostante la lentezza. Alcuni utenti sottolineano i rischi di perdita dati sui filesystem NTFS nativi e auspicano che ntfsplus diventi una soluzione stabile a lungo termine, soprattutto per scenari di dual boot e condivisione dati tra Windows e Linux. Anche perché su Linux esiste un’ampia scelta di filesystem performanti e robusti, come ext4 (che ancora oggi sta guadagnando in termini prestazionali), XFS e Btrfs.

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