Ologrammi di famosi scienziati dal passato? Con l'IA sarebbe possibile

Ologrammi e IA: ecco il progetto di un'università britannica e di una compagnia americana per riportare in vita Stephen Hawking

Ologrammi che riportano in vita personaggi famosi deceduti da tempo non sono di certo una novità, ma quanto elaborato dall’Università di Loughborough nel Regno Unito va oltre quanto visto finora.

L’istituto britannico, pioniere nell’utilizzo della tecnologia olografica, sta lavorando per “resuscitare” alcuni rinomati scienziati, come Stephen Hawking. Il progetto, che potrebbe realizzarsi nel 2025, anche grazie alla società Proto di Los Angeles, pronta a fornire materialmente le tecnologie per raggiungere questo scopo.

Il fondatore di tale compagnia, David Nussbaum, ha spiegato al The Guardian come Proto sia effettivamente in grado di proiettare un’immagine di Stephen Hawking, simulando la sua presenza.

L’avatar, inoltre, potrebbe essere facilmente connesso a libri, conferenze o qualunque tipo di database rifornito di materiale collegato in qualche modo all’operato dello scienziato, che andrebbe ad interagire con le persone in modo molto realistico. D’altro canto, per gli studenti, poter interagire con un Albert Einstein o un altro personaggio storico potrebbe costituire uno stimolo per gli studi.

Ologrammi e Intelligenza Artificiale? Il progetto per ricreare Stephen Hawking e non solo

Sebbene il progetto dell’Università di Loughborough debba affrontare una serie di ostacoli legali, a livello pratico le capacità dell’Intelligenza Artificiale attuale può rendere tecnicamente tutto molto più semplice. Va poi considerato anche il lato etico di questa nuova tecnologia, con risvolti che potrebbero dar vita a non poche polemiche.

La visione di Nussbaum si estende oltre le istituzioni educative, con l’intenzione di introdurre sistemi, più piccoli e convenienti, per un uso domestico nei prossimi 18 mesi. A tal proposito, si parla di prodotti con un costo intorno ai 1.000 dollari, dunque alla portata di una vasta fetta d’utenza.

A prescindere dalla riuscita o meno del progetto, c’è da scommettere che il binomio ologrammi e IA potrebbe riservarci diverse sorprese nel prossimo futuro.

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