Negli ambienti del modding circola spesso un’espressione: “è un rito di passaggio far funzionare Tailscale su dispositivi non convenzionali“. Tailscale è uno strumento di rete basato su WireGuard che semplifica la creazione di VPN private, sicure e decentralizzate. Lo abbiamo utilizzato anche di recente per trasformare un Mini PC in un server sicuro e professionale.
Con un approfondimento pubblicato a inizio dicembre 2025, Tailscale indossa il cappello dei sostenitori dei diritti digitali, avvicinandosi alle battaglie storiche della EFF (Electronic Frontier Foundation) e della FSF (Free Software Foundation) sostenendo che il controllo dei dispositivi dovrebbe spettare agli utenti che li hanno acquistati, non ai produttori. E questa volta accende un faro sull’installazione di Tailscale su un eBook reader Kindle sbloccato.
Cos’è Tailscale e perché è così interessata ai Kindle
Tailscale è un servizio di networking moderno basato sul protocollo open source WireGuard, progettato per creare reti private virtuali (VPN) semplici, sicure e completamente peer-to-peer.
Nato nel 2019, il progetto è sviluppato dall’omonima azienda canadese Tailscale Inc., un team noto per l’approccio “zero-config” alla creazione di VPN distribuite. L’obiettivo è consentire a qualsiasi dispositivo — laptop, server, smartphone, NAS e perfino hardware non convenzionale — di comunicare attraverso una rete privata cifrata, senza gestione manuale di porte, firewall o indirizzamenti complessi.
A novembre 2025, Tailscale ha raggiunto circa 20.000 clienti paganti e oltre un milione di utenti attivi ogni mese. La crescita è stata particolarmente rapida negli ultimi anni, con un aumento del 3.299% del fatturato in tre anni e un’espansione rapida tra le aziende tecnologiche, soprattutto nei settori dell’intelligenza artificiale e dello sviluppo software.
La filosofia del progetto, da sempre orientata alla libertà dell’utente e alla riduzione degli attriti nella gestione delle reti, ha naturalmente incontrato l’interesse della comunità che si dedica al modding dei Kindle. Questi e-reader, pur basati su una distribuzione Linux, constano infatti di alcune limitazioni lato software.
Tailscale è interessata a sbloccare i Kindle perché questi dispositivi possono diventare nodi Linux completi all’interno della rete privata, permettendo di dimostrare l’efficacia e la flessibilità del suo servizio VPN anche su hardware “fuori dal comune”.

Tailscale: i “contro” e le cautele da considerare prima di valutare lo sblocco di un Kindle
A dispetto delle argomentazioni di Tailscale, comunque, Amazon mantiene una posizione chiara sul tema: il jailbreak ossia lo sblocco del Kindle non è permesso e invalida la garanzia.
L’azienda mette in guardia gli utenti dai rischi connessi a modifiche non autorizzate, che possono compromettere il funzionamento del dispositivo o renderlo permanentemente inutilizzabile, fenomeno noto come bricking.
Anche Tailscale, pur promuovendo l’uso dei suoi strumenti su dispositivi aperti, sottolinea che l’installazione su Kindle o altri hardware non convenzionali comporta rischi tecnici significativi. Tra le principali raccomandazioni della community vi sono:
- Verificare attentamente la versione del firmware del Kindle prima di procedere.
- Eseguire backup dei dati e dei file importanti.
- Operare solo se si ha familiarità con procedure Linux e di networking.
- Essere consapevoli che eventuali malfunzionamenti o danni non sono coperti da garanzia.
In sintesi, sia Amazon sia la guida di Tailscale evidenziano che sbloccare un Kindle è comunque un’operazione rischiosa, da considerare solo a scopo informativo o sperimentale, senza mai intaccare la sicurezza dei contenuti acquistati né violare le normative sul copyright.
La visione di Tailscale per il jailbreaking dei dispositivi Kindle
Tailscale spiega che sbloccare il Kindle ha senso per riappropriarsi del controllo di un dispositivo che si possiede fisicamente e si è personalmente acquistato. Lo scopo, sempre secondo Tailscale, non è alterare la lettura dei libri acquistati su Amazon (che continua a funzionare in modo identico), bensì:
- Installare app non ufficiali come KOReader, un lettore open source che supporta decine di formati e permette un controllo totale della tipografia e del rendering.
- Accedere tramite SSH al device per gestire file, log, configurazioni e avviare processi da terminale.
- Impostare screensaver personalizzati, anche trasparenti.
- Utilizzare repository di terze parti come KindleForge, colmi di utilità sperimentali.
- Mantenere la possibilità di leggere EPUB e altri formati senza conversioni o DRM.
In altre parole, Tailscale abbraccia l’idea di trasformare un e-reader statico in un piccolo computer Linux specializzato nella lettura, ma potenzialmente capace di molto di più.
Kindle + Tailscale: una combinazione sorprendentemente potente
Installare Tailscale su un Kindle può sembrare eccessivo. Ma nella pratica cambia radicalmente l’esperienza d’uso: il Kindle, ad esempio, diventa raggiungibile come qualsiasi altro nodo della rete privata. Inoltre, grazie a MagicDNS basta impartire il comando ssh root@kindle per effettuare un accesso SSH semplificato.
Gli utenti, beneficiando del supporto Taildrop nativo, possono inviare EPUB, PDF, CBR o DjVu direttamente nella cartella /documents con un tap. Inoltre, l’integrazione con Calibre-Web apre un accesso cifrato alla propria libreria personale da qualunque locazione nel mondo.
Utilizzando browser alternativi, infine, si possono visualizzare pannelli di Home Assistant (domotica) o server Web interni, trasformando il Kindle in un dispositivo capace di fungere da porta d’ingresso a meccanismi di automazione e dashboard.
La parte davvero interessante è che, nonostante la configurazione hardware, il Kindle resta un dispositivo estremamente efficiente, con settimane di autonomia, pronto ad agire come terminale minimalista o come lettore di documentazione tecnica in una rete privata.
Note finali
Tailscale insegna molto sulla gestione sicura delle reti e sul potenziale dei dispositivi basati su Linux, celato anche nei prodotti di ampio consumo. Dimostra anche l’estrema versatilità di dispositivi come gli e-reader Amazon Kindle.
La prudenza rimane comunque sempre il principio guida: innovazione e responsabilità devono procedere di pari passo, rispettando regole e licenze. La scelta di sbloccare un dispositivo deve rimanere una decisione consapevole e informata, valutata esclusivamente a scopo sperimentale o didattico. È tuttavia interessante notare come una realtà quale Tailscale abbia preso una posizione netta, auspicando una maggiore apertura dei dispositivi acquistati dai consumatori.
Credit immagini: Tailscale.