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Dopo aver fatto il record di download su iOS, l’app di Sora per Android è (quasi) arrivata: è comparsa sul Play Store e, nei soli Stati Uniti e Canada, è possibile iscriversi alla lista d’attesa per scaricarla. Chi la cerca in Italia, al momento, non la trova ancora sul Play Store italiano.
Cosa fa l’app di Sora
Sora 2 è l’ultimo modello AI di OpenAi dedicato alla creazione di video a partire da un prompt ed è quello disponibile all’interno dell’app Sora. L’app, rispetto all’interfaccia Web, è più comoda da usare e aggiunge funzioni come quella del “cameo“: è possibile dare in pasto all’AI la foto del proprio volto (o di quello di altre persone, una volta ottenuto il loro consenso) per creare un avatar da usare nel video.
Si tratta di una funzione potenzialmente problematica, che ha fatto discutere molto perché potrebbe portare anche all’uso illecito dei tratti somatici di persone non consenzienti. OpenAI non permette questo tipo di utilizzo, ma potrebbe saltar fuori un jailbreak tramite cui qualcuno potrebbe riuscire a scavalcare questa restrizione.
L’app permette anche di generare audio e parlato, rendendo i video prodotti ancora più realistici. Al momento è già possibile creare video fake di personaggi morti, alcuni particolarmente offensivi come quelli dello scienziato disabile Stephen Hawking che combatte contro wrestler professionisti, o fa skate con la sedia a rotelle elettrica per poi cadere rovinosamente.
Sora su Android batterà altri record
Il numero di iPhone attivi nel mondo, se paragonato al numero di smartphone Android, è abbastanza limitato. Tuttavia, l’app di Sora per iOS ha registrato 1 milione di download in appena 5 giorni.
Quando Sora sarà largamente disponibile per tutti su Android, sarà quasi certamente un successo clamoroso. La possibilità di creare video brevi con l’AI e poi pubblicarli sui social è qualcosa che in tantissimi aspettano.
Ancor più lo è la funzione che permette di inserire il proprio volto in video completamente inventati: è benzina gratis per il fuoco della vanità. Il problema, però, sarà riuscire a limitare i fake: il rischio, serissimo, è che Sora diventi una fabbrica di deepfake illegali.