Telecom: niente più scorporo?

Il progetto di scorporo della rete fissa di Telecom Italia potrebbe essere ritirato.

Il progetto di scorporo della rete fissa di Telecom Italia potrebbe essere ritirato. Ad affermarlo è Bloomberg che cita fonti vicine all’azienda. Per il momento non ci sono prese di posizione ufficiali: se ne saprà di più il prossimo 7 novembre quando il consiglio di amministrazione di Telecom rilascerà verosimilmente un annuncio. Tutto però potrebbe restare congelato fintanto che non sarà ben chiarito il ruolo di Telefonica all’interno di Telecom Italia.
L’azienda di telecomunicazioni spagnola, com’è noto, ha infatti recentemente acquistato il 66% di Telco, il “nocciolo” di Telecom che a sua volta controlla l’azienda per il 22,4% (Telecom Italia: agli spagnoli di Telefonica la maggioranza relativa). Telefonica potrebbe esercitare il diritto di passare al 70% delle quote di Telco entro la fine dell’anno per poi valutare un’acquisizione totale, al 100%, nel 2014.
Gli spagnoli di Telefonica hanno sempre osteggiato lo scorporo della rete fissa: un’operazione del genere migliorerebbe la situazione debitoria di Telecom ma priverebbe la società di gran parte del suo valore lasciandole solamente la commercializzazione e la gestione dei servizi.
In caso di scorporo, ipotesi che però adesso sembra essere accantonata, era stato più volte preannunciato l’intervento della Cassa Depositi e Prestiti, società per azioni a controllo pubblico. L’idea era quella di conservare in mani italiane un asset strategico qual è quello della rete fissa pur consegnando ad una realtà straniera il controllo del servizio.
La situazione sta divenendo adesso sempre più critica ed è a questo punto auspicabile un incontro chiarificatore fra governo e parti in causa.
Qualora dovesse tramontare il progetto dello scorporo, potrebbe tornare sul tavolo l’aumento di capitale ventilato dall’ex presidente Franco Bernabè o la vendita di TIM Brasil.

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