Tim Berners-Lee: "lo stato dell'arte" dei browser

Il primo browser web nacque nel 1990 per opera di Tim Berners-Lee che lo presentò ai colleghi del CERN (European Organization for Nuclear Research) nel corso dell'anno seguente.
Tim Berners-Lee:

Il primo browser web nacque nel 1990 per opera di Tim Berners-Lee che lo presentò ai colleghi del CERN (European Organization for Nuclear Research) nel corso dell’anno seguente. Solo successivamente si pensò di estendere l’applicazione aggiungendo il supporto per la visualizzazione di immagini all’interno di documenti ipertestuali. NCSA Mosaic fu il primo vero browser: sviluppato per piattaforme Unix fu "portato" poco dopo anche su Macintosh e su sistemi Windows (la prima versione finale fu rilasciata nel mese di Settembre 1993). Successivamente, la nascita di Netscape Communications portò al rilascio del suo prodotto di punta "Navigator".
Tim Berners-Lee continua oggi a contribuire allo sviluppo del web e delle tecnologie collegate nella veste di direttore del W3C (Worldwide Web Consortium) e di ricercatore senior presso il CSAIL (Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory) del Massachusetts Institute of Technology.
Berners-Lee in una recente intervista rilasciata ad un magazine ha dichiarato come secondo lui il web sia sempre più sinonimo di creatività. I browser web debbono quindi evolversi per fornire tutti gli strumenti per gestire in modo visuale le pagine web (WYSIWYG) e non solo per mostrarle. Secondo Berners-Lee, strumenti quali blog e “wiki” – editabili liberamente – rappresentano già un buon punto di partenza. Ma il browser deve diventare un prodotto più flessibile, in grado di gestire direttamente la formattazione delle pagine web. L'”inventore del web” continua facendo notare come oggi siano disponibili numerose tecnologie che possono permettere operazioni di lettura e scrittura dei dati più efficaci ed efficienti: il browser dovrebbe far proprie queste tecnologie e non si dovrebbe più pensare a questo prodotto come ad un oggetto statico ben definito.
Sulla guerra tra browser Tim Berners-Lee preferisce diplomaticamente non esprimersi: tesse le lodi della filosofia opensource (alla base dello sviluppo di Mozilla Firefox, per esempio) sottolineando però come molti utenti preiferiscano pagare per assicurarsi supporto tecnico e manutenzione.
Per quanto riguarda invece la battaglia contro le sempre più diffuse truffe online (phishing), il punto cruciale consiste nel migliorare l’interfaccia dei browser illustrando di volta in volta all’utente, chiaramente, il sito web in cui si trova ed indicando con chi si stanno scambiando informazioni.
La nuova sfida, secondo Berners-Lee, è poi nella “migrazione” verso i dispositivi mobili: i browser dovranno integrare funzionalità di riconoscimento vocale (per la navigazione veloce, ad esempio, dalla propria autovettura) ed interfacciarsi con servizi utili durante il viaggio (per esempio, Google Maps).

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