Usare gratis Facebook e Instagram solo condividendo dati personali: noyb non ci sta

noyb presenta una denuncia al Garante Privacy austriaco contestando la decisione di Meta che chiede il versamento di un canone di abbonamento mensile a chi non desidera essere tracciato, sia su Facebook che su Instagram.

L’organizzazione non governativa noyb fondata da Max Schrems, attivista austriaco impegnato nella tutela della privacy e dei diritti digitali dei singoli individui, è nuovamente sul piede di guerra. Nel mirino c’è ancora Meta e la sua decisione di consentire l’utilizzo gratuito di piattaforme social come Facebook e Instagram solo a fronte del consenso esplicito dell’utente per il monitoraggio delle sue attività online. A fine ottobre 2023 avevamo annunciato l’arrivo delle versioni a pagamento di Facebook e Instagram che offrono agli utenti la possibilità di usare le piattaforme senza pubblicità.

Gli utenti europei ora hanno la “scelta” di acconsentire a essere tracciati per la pubblicità personalizzata o pagare fino a 251,88 euro l’anno per mantenere il loro diritto fondamentale alla protezione dei dati su Facebook e Instagram“, spiega noyb in un comunicato che annuncia pubblicamente l’avvenuta presentazione di una denuncia formale dinanzi al Garante Privacy austriaco.

Un tentativo di eludere le normative vigenti nell’Unione Europea, secondo noyb

noyb ricorda innanzi tutto la sentenza di luglio 2023 della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che ha stabilito come il trattamento dei dati degli utenti ai fini della visualizzazione di annunci personalizzati da parte di Meta fosse da ritenersi illegale. Sulla “testa” di Meta pende inoltre una sanzione da 390 milioni di euro, inflitta dal Comitato europeo per la protezione dei dati (EPDB) proprio per lo stesso motivo, come conseguenza di una denuncia presentata da noyb nel 2018.

Secondo l’organizzazione di Max Schrems, Meta starebbe tentando di indebolire la legislazione europea chiedendo agli utenti di farsi pagare a fronte della fornitura di una piattaforma rispettosa della privacy. “Dall’inizio di novembre gli utenti di Facebook e Instagram devono scegliere tra pagare fino a 251,88 euro all’anno o consegnare i loro dati personali a Meta per la visualizzazione di pubblicità mirate“, si legge ancora nella nota firmata da noyb.

Consenso che diventa praticamente obbligatorio per usare gratis Facebook e Instagram

La normativa UE prevede che il consenso per il tracciamento online e per la pubblicità personalizzata è valido solo se “fornito liberamente” e in modo pienamente consapevole da ogni singolo utente. noyb giudica l’azione di Meta come l’introduzione di una vera e propria tassa sulla privacy, una sorta di “passaggio obbligato” per gli utenti che vogliono continuare a usare gratis Facebook e Instagram.

noyb fa anche i conti in tasca a Meta: la disattivazione del monitoraggio degli utenti costa fino a 12,99 euro mensili. “Ogni account collegato (come Instagram) costa altri 8 euro, per un totale di 251,88 euro all’anno per una persona che utilizza sia Instagram che Facebook. Per confronto, Meta afferma che le sue entrate medie per utente in Europa tra il terzo trimestre del 2022 e il terzo trimestre del 2023 sono state di 16,79 dollari. Ciò equivale a un fatturato annuo di soli 62,88 euro per utente, un valore che rende decisamente sproporzionato il canone mensile richiesto da Meta“.

Gli utenti non vogliono essere tracciati ma il 99,9% di loro acconsente all’acquisizione dei dati personali

L’analisi di noyb è farcita con alcuni dati che hanno come obiettivo quello di dimostrare come la scelta degli utenti di Meta non possa, per forza di cose, essere libera. Le soluzioni “Pay or Okay“, sempre secondo noyb, non sono gradite dagli utenti: il 3-10% desidera che i propri dati personali vengano utilizzati per pubblicità mirate ma il 99,9%, alla fine, accetta comunque esprimendo un consenso.

I portavoce di noyb concludono infine osservano come il rischio sia quello di rendere la privacy un vantaggio appannaggio delle persone più abbienti quando, in realtà, si parla di diritti fondamentali che spettano a ciascun cittadino.

noyb esorta l’Autorità austriaca per la protezione dei dati ad avviare una procedura d’urgenza per fermare il trattamento illegale. Inoltre, suggerisce l’imposizione di una sanzione deterrente, in modo tale che altre società evitino di seguire l’approccio utilizzato da Meta.

Credit immagine in apertura: iStock.com/lucadp

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