Windows dice addio a Cortana: ecco a chi si affiderà in futuro

Stop aglio aggiornamenti da questo mese: Windows saluta Cortana e vira su forme di Intelligenza Artificiale più avanzate.

Era già nell’aria ma, nella giornata di ieri, l’addio è stato praticamente ufficializzato.

Attraverso un documento, infatti, Microsoft ha decretato la fine del supporto tramite aggiornamenti per l’assistente virtuale. Proprio a partire da questo mese di agosto, infatti, lo sviluppo di Cortana sarà definitivamente interrotto.

D’altro canto, nel contesto dell’Intelligenza Artificiale, negli ultimi mesi abbiamo vissuto una vera e propria rivoluzione, con l’arrivo di Bing Chat AI che, di fatto, ha spodestato Cortana.

Già lo scorso giugno, il colosso di Mountain View aveva lanciato messaggi piuttosto chiari in tal senso “Stiamo apportando alcune modifiche a Windows che avranno un impatto sugli utenti dell’app Cortana. A partire dalla fine del 2023, non supporteremo più Cortana in Windows come app autonoma“.

L’addio a Cortana era prevedibile: ora arriva l’ufficialità

La stessa azienda aveva poi invitato gli utenti a provare le nuove funzionalità di Bing basate sull’IA o altri sistemi come l’accesso vocale a Windows 11, Microsoft 365 Copilot e Windows Copilot.

Non solo: già un paio di anni fa Cortana era stata di fatto preparata al pensionamento. La dismissione delle app mobile (Android e iOS) aveva già dato chiari segnali sotto questo punto di vista. Ciò non significa che nell’immediato l’assistente virtuale scomparirà nel nulla. Nel contesto di Outlook e Teams, questa sarà ancora attiva.

Bing Chat, nuovo che avanza

Per un’assistente virtuale che ci lascia, vi sono nuove ed interessanti tecnologie pronte a raccogliere la sua eredità.

Bing Chat, lanciata lo scorso febbraio, è un chatbot conversazionale molto interessante, in grado di interfacciarsi con  Bing (proprietà di Microsoft). La sua introduzione, sull’onda del successo di ChatGPT, ha anche aperto nuovi scenari per il motore di ricerca che, con l’introduzione dell’IA, ha potuto rimettersi in gioco rispetto allo strapotere di Google.

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