WordPress lancia un piano per tenere un sito online per... 100 anni

WordPress presenta un piano di abbonamento a 100 anni. Per davvero. Si tratta di un'iniziativa (costosa) che mira a preservare la memoria storica con la possibilità di raccogliere i dati di intere generazioni e passarli a chi verrà dopo. Ma siamo sicuro che tutto andrà per il verso giusto a fronte di un pagamento una tantum di 38.000 dollari?
WordPress lancia un piano per tenere un sito online per... 100 anni

WordPress non è soltanto un CMS ovvero una piattaforma per gestire la pubblicazione dei contenuti sul Web ma è anche un progetto commerciale che offre servizi di hosting per qualunque tipologia di attività. Oggi ha fatto scalpore l’iniziativa battezzata The 100-years Plan, un nuovo piano di abbonamento che alla modica cifra di 38.000 dollari statunitensi offre la garanzia agli utenti di mantenere il loro sito Web online per ben 100 anni.

Può sembrare un pesce d’aprile ma non lo è affatto. WordPress offre una soluzione “inedita” che integra, in un unico pacchetto, un nome a dominio con registrazione lunga un secolo, backup dei contenuti su data center distribuiti geograficamente, banda illimitata, una serie di garanzie in termini di sicurezza e disponibilità del servizio, supporto dedicato e personalizzato.

Le registrazioni dei domini Internet generalmente hanno un limite di 10 anni. Con il nuovo punto, WordPress si impegna a registrare e ospitare dominio e sito Web per 100 anni. Una promessa davvero ambiziosa se si pensa che WordPress esiste da 20 anni e che in un secolo possono le cose possono cambiare radicalmente nel mondo informatico.

Siamo sicuri che WordPress esisterà tra 100 anni? Chi gestirà l’azienda? E siamo certi che tra un secolo il Web così come lo conosciamo oggi sarà accessibile e fruibile allo stesso modo?

Perché WordPress presenta il piano di abbonamento valido per 100 anni

Ad ogni modo, WordPress presenta il piano di abbonamento a 100 anni come un’iniziativa utile per le famiglie che desiderano preservare le proprie risorse digitali (storie, foto, suoni e video che costituiscono la loro storia) per le generazioni a venire; per gli ideatori di imprese e progetti che desiderano proteggere e documentare il passato, il presente e il futuro; per gli utenti singoli che cercano una “casa online” stabile, flessibile e personalizzata, in grado di adattarsi a qualunque cambiamento porterà il futuro della tecnologia.

WordPress scommette insomma sulla “bontà” della sua offerta, sebbene appaia assolutamente fuori dagli schemi e quasi impossibile. L’azienda, oggi diretta dal CEO Matt Mullenweg, spiega di utilizzare protocolli speciali per accertare la titolarità del dominio ed essere nelle condizioni di trasferire la stessa ad altri soggetti autorizzati (ad esempio agli eredi) quando necessario.

L’idea di un’azienda che possa durare almeno 100 anni era stata espressa dal fondatore di Evernote, Phil Libin, che però ha abbandonato la sua carica di CEO nel 2015. L’italiana Bending Spoons ha poi acquisito Evernote nel 2022.

Le alternative al The 100-years Plan

Sulla carta, l’idea lanciata da WordPress è anche buona perché intercetta il desiderio di lasciare ai posteri una memoria storica di ciò che hanno fatto le persone nel corso di una vita. È qualcosa di certamente prezioso ed è il concetto che ha portato alla nascita di progetti come Internet Archive o Archive.org. Sono tuttavia le modalità dell’offerta di WordPress che non convincono.

The 100-years Plan appare oggi un’iniziativa per pochi (il pagamento è una tantum) alla quale accederanno con buona probabilità solo coloro che hanno disponibilità economiche importanti e possono sopportare il rischio di un investimento del genere. Forse, una buona alternativa a costo zero consiste nel creare un backup crittografato dei propri dati su più piattaforme cloud quindi condividere con i propri cari le informazioni per accedere alle stesse. Meglio se si utilizzano servizi che supportano la tecnologia WORM ovvero Write Once Read Many: in questo modo i dati scritti non possono essere modificati o cancellati, anche inavvertitamente, per il periodo di tempo indicato.

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