/https://www.ilsoftware.it/app/uploads/2024/08/1-22.jpg)
Nel panorama digitale contemporaneo, la trasformazione delle piattaforme social non è mai stata così radicale come quella annunciata per X, il servizio noto una volta come Twitter.
Un’evoluzione che, secondo le dichiarazioni di Elon Musk, promette di riscrivere le regole dell’interazione online e della personalizzazione dei contenuti. Ma si tratta davvero di un’innovazione a favore dell’utente o di una raffinata strategia di controllo dell’attenzione? Nei prossimi mesi, la piattaforma si prepara a implementare una doppia rivoluzione.
La prima novità riguarda proprio l’esperienza d’uso quotidiana. Il team di sviluppo sta testando una modalità innovativa che permette di mantenere sempre visibile il post originale quando si apre un link esterno.
In concreto, il contenuto resta collassato nella parte inferiore dello schermo, offrendo accesso immediato a tutte le opzioni di engagement come like, reply e repost, anche durante la navigazione sulla pagina collegata. Questa soluzione non nasce per caso: i dati interni evidenziano come i post con link tendano a ricevere meno interazioni, penalizzando la partecipazione degli utenti. Rimuovere questa barriera significa, di fatto, incentivare la permanenza sulla piattaforma e aumentare le metriche di coinvolgimento, una leva cruciale per un servizio che basa il proprio modello di business sulla pubblicità.
X e Grok: aria di cambiamento
La seconda trasformazione, ancora più ambiziosa, investe l’architettura algoritmica che sottende la selezione dei contenuti. Entro sei settimane, X intende abbandonare definitivamente gli algoritmi euristici tradizionali, affidandosi interamente all’intelligenza artificiale proprietaria. Il nuovo modello, battezzato Grok, sarà incaricato di analizzare oltre 100 milioni di contenuti ogni giorno, con l’obiettivo di offrire un’esperienza iper-personalizzata e inedita per ciascun utente.
Ciò che distingue questa evoluzione è la capacità di Grok di andare oltre le semplici metriche indirette – come like e condivisioni – su cui si fondano gli algoritmi convenzionali. Il sistema sarà in grado di comprendere in profondità sia il testo che gli elementi visivi dei post, aprendo nuove possibilità soprattutto per i creator emergenti e i piccoli account, spesso penalizzati dalle logiche precedenti. In questo scenario, la personalizzazione non sarà più un processo opaco e automatico: gli utenti avranno la possibilità di interagire direttamente con Grok, modificando le proprie preferenze di contenuto in modo temporaneo o permanente. Una risposta chiara alle crescenti richieste di trasparenza e controllo sulla personalizzazione algoritmica.
Tuttavia, questa rivoluzione solleva interrogativi rilevanti in termini di scalabilità, sostenibilità energetica, trasparenza delle decisioni e possibili bias algoritmici. Affidare a un modello AI la comprensione e la raccomandazione di ogni contenuto implica una responsabilità enorme, soprattutto per quanto riguarda la moderazione e la privacy. Il successo di questa svolta dipenderà in larga misura dalla qualità dell’addestramento di Grok e dalle policy che ne governeranno l’utilizzo, elementi fondamentali per evitare derive impreviste o effetti collaterali non desiderati.