Roaming in Europa: da questa notte non esisterà più

Il Roaming Zero diventa realtà: il 15 giugno 2017 segna una data storica. Da domani si potrà chiamare, inviare SMS e connettersi alla rete Internet in Europa alle stesse condizioni e prezzi del Paese di provenienza. Ci sono però dei dettagli non di poco conto ai quali è importante prestare attenzione così da non dover affrontare spese impreviste.

Dalla mezzanotte di stasera prende il via in tutta Europa il cosiddetto Roaming Zero. Si tratta di un provvedimento che la Commissione Europea aveva ufficializzato nei mesi scorsi e che ha come obiettivo quello di consentire ai cittadini del vecchio continente l’utilizzo della SIM anche negli altri Paesi dell’Unione, agli stessi prezzi e condizioni della nazione di origine.

In altre parole, chi attiva una SIM italiana potrà effettuare e ricevere chiamate, inviare e ricevere SMS, attivare e usare la connessione dati anche in Europa con gli stessi costi previsti nel piano tariffario dell’operatore telefonico “nostrano”.


Come ricordano i bravi avvocati, il diavolo sta sempre nei dettagli. Chi si trova spesso all’estero, per lavoro o per svago, è quindi bene che tenga presente alcune informazioni importanti.

1) Il Roaming Zero, in vigore in Europa dal 15 giugno 2017, abolisce tutti i costi di roaming. Gli utenti non saranno così più costretti ad attivare un’opzione tariffaria per l’utilizzo della SIM italiana nei Paesi dell’Unione.

2) I principali operatori di telefonia mobile italiani (TIM, Vodafone, Wind Tre) hanno confermato di aver aderito sin da subito al progetto Roaming Zero.
La Commissione ha infatti concesso una proroga di 12 mesi agli operatori che riuscissero a dimostrare che il provvedimento sul Roaming Zero risultasse per loro eccessivamente penalizzante dal punto di vista economico. Se si utilizzasse un Operatore virtuale di rete mobile (MVNO), quindi, il consiglio è di controllare che abbia espressamente esplicitato l’adesione al Roaming Zero europeo.
Tiscali Mobile, CoopVoce, PosteMobile, Fastweb Mobile, Kena Mobile ed Erg Mobile hanno comunque già confermato di essersi adeguate al Roaming Zero.

3) Per impostazioni predefinita il dispositivo mobile blocca le connessioni dati in roaming. Una volta verificato di portersi collegare dai Paesi dell’Unione alle stesse condizioni praticate entro i confini italiani (vedersi precedente punto 2), si potrà accedere alle impostazioni dello smartphone e attivare il Roaming dati (bisognerà ricordarsi però di disattivarlo quando ci si dovesse spostare negli Stati Uniti o in altri Paesi non appartenenti all’Unione Europea, salvo attivazione di un profilo tariffario dedicato).

4) Gli utenti sono tenuti a seguire le regole del fair use approvate a dicembre 2016. Gli operatori hanno infatti titolo per applicare le cosiddette clausole di salvaguardia: se, in un periodo di 4 mesi, un utente dovesse ad esempio usare la sua SIM italiana più all’estero che nel nostro Paese, sarà invitato a chiarire la sua posizione.
Nel caso in cui le spiegazioni non fossero soddisfacenti, l’operatore della nazione di provenienza avrà titolo per applicare addebiti accessori.
Non è quindi permesso attivare SIM all’estero, negli altri Paesi dell’Unione, per poi utilizzarle abitualmente, per esempio, in Italia.

5) Le soglie dati restano quelle del Paese di provenienza anche all’estero con una importante eccezione.
Se il traffico dati costasse all’utente meno di 7,7 euro più IVA a gigabyte, gli operatori possono “chiudere i rubinetti” prima di raggiungere la soglia prevista nella nazione in cui la SIM è stata attivata. È questo un punto da verificare analizzando le condizioni contrattuali dell’operatore di telefonia mobile.

6) I Paesi dell’Unione interessati dal Roaming Zero sono esclusivamente i seguenti: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria.

Nazioni come Islanda, Liechtenstein e Norvegia sono state aggiunte grazie ad accordi speciali. Al momento sarà possibile fruire dell’abolizione del roaming anche nel Regno Unito ma, vista la Brexit, il futuro è ovviamente molto incerto.

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