Servizi a pagamento: come disattivarli ed evitarne l'abilitazione, anche con Chrome

Sono tornate ad arrivarci, anche in questi giorni, nuove segnalazioni circa l'attivazione di servizi a pagamento non richiesti (abbonamenti a servizi a valore aggiunto o VAS) sulle utenze mobili.

A distanza di anni, intorno ai cosiddetti servizi a valore aggiunto continua a svilupparsi un fiorente mercato. Nonostante le ripetute prese di posizione di AGCOM e AGCM ancora oggi in molti segnalano l’attivazione a propria insaputa di servizi a pagamento sulle proprie utenze mobili.
Si tratta di servizi premium, tanto anacronistici quanto costosi, capaci di consumare in breve tempo tutto il credito residuo disponibile sulla propria SIM (spesso al ritmo di 5 euro o più alla settimana).

Gli operatori di telecomunicazioni (nonostante le sanzioni; vedere AGCM, nuova multa agli operatori per i servizi premium) non hanno mai confermato alcuna connivenza con i fornitori dei servizi premium (giochi, video, oroscopi,…).

Eppure essi possono essere inconsapevolmente attivati, ancor oggi, semplicemente visitando qualche pagina web, usando la connessione dati dell’operatore di telefonia mobile.
In molti affermano di essersi ritrovati un costoso abbonamento a un servizio a valore aggiunto senza mai aver digitato il proprio numero telefonico.

Alcuni utenti ci hanno segnalato di aver notato l’attivazione del servizio premium sulla propria SIM anche durante l’utilizzo di una connessione WiFi. L’attivazione di un abbonamento non richiesto è in questo caso più complessa perché non esiste alcun collegamento tra l’operatore di telefonia mobile e il fornitore di servizi.
Il primo consiglio è quindi quello di controllare le app installate sul proprio dispositivo mobile perché alcune di esse, soprattutto quelle che hanno richiesto i permessi per l’invio e la gestione degli SMS, potrebbero aver attivato un servizio a sovrapprezzo.

Se esistono app in grado di rubare dati bancari (Pericolose app scoperte nel Play Store di Google rubavano i dati bancari) figurarsi quant’è complicato inviare un SMS per l’attivazione di un servizio in abbonamento.

È quindi bene porre la massima attenzione sui permessi richiesti da ciascuna app prima di installarla sui propri dispositivi Android (App Android pericolose per la sicurezza e la privacy) ed effettuare una scansione con Sophos Mobile Security per far venire a galla eventuali applicazioni dal comportamento scorretto: I migliori antivirus gratis per Android.

Spia dell’attivazione dei servizi a valore aggiunto è la ricezione di un SMS di conferma, che non dovrebbe essere mai ignorato. Per disattivare i servizi è quindi bene chiamare il gestore di telefonia mobile entro 7 giorni, parlare con un operatore, richiedere il blocco dei servizi VAS (Value Added Services) e richiedere un rimborso totale con il conseguente riaccredito sulla SIM.
Chiedendo il blocco dei servizi VAS, si eviterà la futura attivazione di qualunque servizio a pagamento sul proprio numero di telefono mentre si naviga in Internet (alcuni operatori telefonici permettono la disattivazione anche dall’area clienti web).

Un ulteriore aiuto arriverà anche con il rilascio di Chrome 71 per desktop e dispositivi mobili, a dicembre. Come spiegato in questo articolo, oltre che penalizzare i siti web che non rispettano gli utenti mostrando banner troppo invasivi (Chrome 71 bloccherà tutti gli annunci quando un sito si dimostra poco rispettoso dei lettori), mostrerà un avviso nel momento in cui si attivasse un servizio a valore aggiunto sulla propria numerazione mobile.


A partire da Chrome 71, il browser mostrerà un messaggio di allerta molto simile a quello riprodotto in figura allertando l’utente e informandolo che la pagina caricata sta tentando di attivare un servizio a pagamento.

In queste circostanze, Google informerà – attraverso la Search Console – anche i gestori dei siti Internet che propongono gli abbonamenti invitandoli a chiarificare il meccanismo su cui si basa il processo di sottoscrizione.

Resta ancora da verificare il comportamento che Google e il suo browser Chrome terranno nei confronti dei meccanismi di attivazione dei servizi VAS ancora più subdoli e nascosti.
Da parte nostra auspichiamo che gli sforzi incentrati sullo sviluppo di soluzioni basate sull’intelligenza artificiale possano essere sfruttati da Google anche per analizzare il codice ospitato dai vari siti Internet mettendo a nudo quello sfruttato per disporre l’attivazione non richiesta dei servizi a valore aggiunto sulle utenze mobili.

Disattivare i servizi a pagamento, comunque, non è complicato se ci si rivolge al proprio operatore subito dopo la ricezione dell’SMS di conferma. Altre soluzioni sono invece generalmente più complesse e, spesso, dispendiose.

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