Telecom, braccio di ferro per l'accesso alle infrastrutture di Enel

AGCOM pubblica un documento che fa luce sulle intenzioni di Telecom e sul manifestato interesse ad appoggiarsi alla rete elettrica Enel per ampliare la copertura della fibra ottica.
Telecom, braccio di ferro per l'accesso alle infrastrutture di Enel

AGCOM, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha appena comunicato gli esiti dello svolgimento di una serie di verifiche dopo una denuncia presentata da Telecom Italia nei confronti di e-distribuzione, società del gruppo Enel che si occupa della realizzazione e della gestione delle reti di distribuzione dell’energia elettrica nonché della veicolazione dell’elettricità ai clienti sia per ciò che riguarda il mercato a maggior tutela sia per il mercato libero (limitatamente al servizio di “vettoriamento”).

Leggendo il lunghissimo documento elaborato da AGCOM, si evincono alcuni aspetti molto interessanti.


Telecom Italia era interessata, almeno “a parole”, ad appoggiarsi alle infrastrutture della rete elettrica Enel per estendere la copertura in banda larga e ultralarga.
L’ex monopolista, in data 19 aprile 2016, ha infatti trasmesso a e-distribuzione (abbreviato, ED) la richiesta di ““informazioni necessarie all’accesso alle infrastrutture di rete di ED ai fini della posa di fibra ottica“.

ED aveva offerto un riscontro alla richiesta di Telecom dimostrando disponibilità per un incontro così da comprendere e definire il perimetro delle informazioni di interesse.
ED aveva anche ipotizzando l’apertura di un tavolo tecnico volto alla definizione di eventuali accordi per la realizzazione della rete in fibra, analoghi a quello già in essere con Open Fiber.

L’incontro tra Telecom ed Enel c’è stato (si è svolto il 10 giugno 2016) e in quell’occasione l’operatore di telecomunicazioni ha avanzato domande molto puntuali e circostanziate.
Telecom ha ad esempio chiesto informazioni relative alla disponibilità delle infrastrutture elettriche riutilizzabili prioritariamente nelle 224 città nelle quali Open Fiber ha dichiarato di voler costruire reti in fibra e, successivamente, in tutto il territorio nazionale; il dettaglio delle infrastrutture usate nella città di Perugia (la prima coperta da Open Fiber, con utenze all’epoca già attive o in fase di attivazione); le condizioni economiche per l’accesso alle infrastrutture passive elettriche e i prezzi praticati a Open Fiber; le informazioni relative alle sinergie tra posa di fibra e sostituzione dei contatori; il piano dettagliato di sostituzione dei contatori e molto altro ancora.

ED si è dichiarata disponibile a fornire i dettagli richiesti ma ha vincolato la trasmissione a Telecom di tali informazioni alla stipula di un contratto simile a quello siglato con Open Fiber.

Successivamente, la società di Enel ha pubblicato sul sito i suoi regolamenti per l’accesso alla rete elettrica ai quali gli operatori – Telecom compresa – devono sottostare.

Apriti cielo. Telecom ha fatto sapere che la documentazione pubblicata da Enel non risponde in maniera adeguata ai quesiti posti dall’azienda e presenterebbe un numero di criticità (contrattuali, procedurali, tecniche ed economiche) tale da compromettere la possibilità di utilizzo delle infrastrutture elettriche di ED ai fini della pianificazione e progettazione di un intervento di sviluppo di rete in fibra ottica.

Telecom ha quindi considerato il comportamento di ED come un diniego tout court ad accedere alla rete Enel e una violazione dei principi di trasparenza, non discriminazione, equità e ragionevolezza previsti dalla normativa vigente.

L’azienda che ormai vede il francese Arnaud de Puyfontaine presidente esecutivo ed amministratore delegato ad interim, ha quindi chiesto l’intervento dell’AGCOM invitando l’Autorità a valutare una serie di sanzioni e prescrizioni nei confronti di ED.

Leggendo il documento che viene reso pubblico da AGCOM solamente oggi (è datato 19 luglio 2017), si rileva come l’Autorità abbia sostanzialmente svolto una sorta di attività diplomatica cercando di mediare tra le parti.

AGCOM ha deliberato invitando ED ad inserire una serie di modifiche al suo regolamento per l’accesso alla rete elettrica da parte di operatori terzi, Telecom/TIM compresa.
Di fatto, però, l’ex monopolista non sembra poter avere titolo per accedere alle informazioni che, probabilmente, ED ha alla fine considerato come riservate.

Tra i “pro” Telecom ha a questo punto la facoltà di chiedere l’accesso alla rete ED grazie a una serie di paletti che AGCOM ha voluto porre giocando anche molto tra pesi e contrappesi.

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