Telegram Web, i trucchi per utilizzarlo al meglio

Cos'è e come funziona Telegram Web: qualche suggerimento sulle funzionalità dell'applicazione e come utilizzarla al meglio per inviare e ricevere messaggi istantanei.

Come WhatsApp anche il client di messaggistica istantanea Telegram offre un’applicazione web per gestire e sincronizzare le comunicazioni su tutti i dispositivi.
Messaggi che si inviano o si ricevono mediante Telegram Web risulteranno subito accessibili dai vari dispositivi sui quali l’app è installata.

Diversamente rispetto a WhatsApp, è possibile usare Telegram su più dispositivi contemporaneamente. La versione Web dell’applicazione, inoltre, è del tutto indipendente rispetto all’app installata sui dispositivi mobili e sui sistemi desktop.
In altre parole non è necessario tenere collegato lo smartphone alla rete Internet mentre si usa Telegram Web.

La versione desktop di Telegram per Windows, macOS e Linux (disponibile anche come applicazione portabile che non necessita di installazione) può funzionare in maniera del tutto svincolata rispetto all’app per Android e iOS. Inoltre, è addirittura possibile aprire Telegram Web su più schede del browser e simultaneamente su più sistemi diversi.

Telegram Web, dicevamo, è utilizzabile con qualunque browser e contemporaneamente da più postazioni: in questo modo si potrà rispondere anche da PC molto velocemente, usando mouse e tastiera e ricevendo notifiche in tempo reale sui messaggi in arrivo.

Telegram Web non supporta le chat segrete

Un aspetto che merita di essere messo in evidenza è che Telegram Web così come le versioni desktop dell’applicazione non permettono né di avviare né di gestire chat segrete. Per scambiare comunicazioni utilizzando la cifratura end-to-end bisognerà necessariamente procedere da dispositivo mobile.

Le cosiddette chat segrete di Telegram utilizzano invece un algoritmo crittografico end-to-end (così come avviene in WhatsApp) e non mantengono alcuna traccia delle conversazioni sui server perché la coppia di chiavi crittografiche viene memorizzata sui dispositivi degli interlocutori e resta sempre sconosciuta a qualunque terza parte.

Avviando una chat segreta (nell’app per i dispositivi mobili toccare l’icona raffigurante una matita, in basso a destra, e scegliere Nuova chat segreta) è altresì possibile impostare un timer di autodistruzione per fare in modo che il contenuto della conversazione non possa essere più consultabile trascorso un certo periodo di tempo; non si possono inoltrare i messaggi ricevuti verso altri contatti e non è permesso creare screenshot delle chat usando la combinazione di tasti Volume giù+tasto accensione del telefono.

Gli sviluppatori di Telegram giustificano la scelta di mantenere disattivata la cifratura end-to-end spiegando che è parso ragionevole rendere più sicura la funzionalità mantenendo le chiavi crittografiche sui singoli dispositivi ed evitando di condividerle con gli altri device. I sistemi desktop e i browser Web in generale vengono percepiti come “meno personali” anche se l’utilizzo di misure adeguate come la crittografia delle unità di memorizzazione (ad esempio con Bitlocker in Windows) e l’effettuazione della disconnessione non appena ci si allontana dal PC sembrano già misure sufficienti.

Né Telegram Web né le versioni desktop informeranno l’utente di una chat segreta avviata sui dispositivi mobili. Diversamente le chiavi crittografiche avrebbero dovuto viaggiare sulla rete ed essere conservate sul cloud. A meno di non inventarsi un protocollo di scambio in grado di funzionare almeno all’interno della LAN cioè fra dispositivi connessi allo stesso router, via WiFi o cavo Ethernet. Su questo specifico tema, gli sviluppatori di Telegram hanno per il momento preferito rimandare qualunque tentativo di implementazione.

Mentre WhatsApp usa di default la crittografia end-to-end per tutte le comunicazioni, l’app di messaggistica Telegram non applica lo stesso approccio per le normali comunicazioni, comprese quelle gestite ricorrendo a Telegram Web.
Ciò significa che nella normale modalità di utilizzo, le conversazioni vengono cifrate usando un algoritmo proprietario e una password che viene mantenuta segreta dagli sviluppatori di Telegram.
Sono ben note le vicende che hanno visto coinvolto anche l’ideatore di Telegram, Pavel Durov. Egli ha sempre risposto picche alle richieste rivoltegli dalle autorità e dalle forze di polizia al fine di rivelare le chiavi di cifratura dei messaggi.

Suggerimenti per usare al meglio Telegram Web

1) Usare Telegram Web anche quando lo smartphone non è connesso alla rete Internet

Diversamente rispetto a WhatsApp è possibile utilizzare Telegram Web anche quando i dispositivi mobili sui quali l’applicazione è installata non sono collegati alla rete Internet.
Provate a porre temporaneamente il vostro smartphone in modalità aereo: Telegram Web continuerà a offrire la possibilità di creare nuove chat e inviare messaggi.

2) Usare la navigazione in incognito se si desidera preservare la propria attività con Telegram Web da occhi indiscreti

Premendo la combinazione di tasti CTRL+MAIUSC+N, nella maggior parte dei browser web si aprirà una finestra di navigazione in incognito. Ciò significa che tutti i siti web che si visiteranno non lasceranno alcuna traccia non appena si concluderà la sessione di lavoro chiudendo la finestra.

Quando si accede per la prima volta a Telegram Web da un qualunque browser, l’applicazione richiede di effettuare il login indicando il numero di telefono usato per la registrazione iniziale dell’app.

Indicando il proprio numero di telefono e inserendo poi il codice di conferma che si riceverà sul dispositivo mobile si può usare l’app anche da browser web. E non è neppure necessario che Telegram sia installato su uno o più dispositivi mobili Android/iOS.

Chiudendo il browser e tornando in Telegram Web, tutta la cronologia dei messaggi inviati e ricevuti in passato sarà immediatamente accessibile limitatamente alle sole conversazioni che non siano chat segrete.
Una persona (e questo vale anche per WhatsApp e per qualunque altra applicazione di messaggistica) che è solita usare l’app su smartphone ma avesse a disposizione un PC può consultare i messaggi via via scambiati e recuperare immediatamente i dati (compresi gli eventuali allegati) trasferiti in precedenza.
Ecco perché è importante ricordarsi di bloccare Windows quando il sistema non è utilizzato.

La finestra di navigazione in incognito offre maggiori garanzie perché, ovviamente, non appena si chiuderà finestra del browser, i cookie di autenticazione creati sul sistema locale saranno definitivamente cancellati così come tutta l’attività svolta con Telegram Web.

Telegram Web informa su tutti i nuovi login effettuati da browser e desktop ma non mostra alcuna allerta a fronte dell’utilizzo dell’applicazione web sui dispositivi ove si fosse già conclusa con successo la procedura di autenticazione.

Sia dall’app Telegram (Impostazioni, Privacy e sicurezza, Sessioni attive) che da Telegram Web (Impostazioni, Sessioni attive) è possibile conoscere l’elenco completo dei dispositivi sui quali l’applicazione risulta utilizzata.

3) Usare Telegram Web per inviare messaggi a se stessi

Come avviene sull’app per i dispositivi mobili, l’app di messaggistica alternativa a WhatsApp può essere utilizzata anche per inviare messaggi a se stessi.
Mentre con WhatsApp è ad oggi necessario “industriarsi” con un ingegnoso trucchetto, Telegram e Telegram Web supportano di default tale caratteristica.

Il vantaggio di poter inviare messaggi a se stessi consiste nella possibilità di salvare note, documenti e contenuti che potrebbero risultare utili in seguito oppure scambiare velocemente dati e file tra dispositivi diversi sotto il proprio diretto controllo.

Per accedere alla comoda funzionalità, basta cliccare in Telegram Web sulla voce Messaggi salvati, esattamente come nella versione per i dispositivi mobili.

4) Usare Telegram Web senza numero di telefono

Dopo aver scelto un nome utente personale nella schermata delle impostazioni di Telegram (si può fare anche da Telegram Web cliccando sul menu principale quindi su Impostazioni e infine su Username), si potrà comunicare a terze parti l’indirizzo https://t.me/ seguito dal nome utente prescelto.

Così facendo soggetti che non conoscono il numero di telefono dell’utente potranno comunque inviargli messaggi. I rispettivi numeri di telefono non appariranno mai a meno che questi non vengano reciprocamente scambiati e aggiunti nella rubrica.

Oltre a <a href="usare Telegram senza condividere il proprio numero di telefono si possono usare anche numeri virtuali con Telegram a patto che siano affidabili e non condivisi con altri utenti.

5) Impostare un codice di blocco o l’autenticazione a due fattori

Per evitare, come descritto in precedenza, l’eventualità in cui WhatsApp Web possa essere utilizzato da soggetti non autorizzati, suggeriamo di portarsi nelle impostazioni dell’applicazione optando, con riferimento alla sezione Privacy e sicurezza, per un codice di blocco o per la verifica in due passaggi.

6) Telegram Web come programma avviabile dalla barra delle applicazioni di Windows

Gli utenti di Chrome possono trasformare Telegram Web in una pratica applicazione avviabile dalla barra delle applicazioni di Windows e presentata con una finestra a sé stante.
In questo modo è possibile beneficiare di un’applicazione Telegram Web contraddistinta da una finestra più ampia, senza menu e sprovvista di quegli elementi grafici propri della normale interfaccia del browser.

La procedura da seguire per rendere Telegram Web una sorta di applicazione indipendente è identica a quella utilizzabile nel caso di WhatsApp Web.

7) Usare le due nuove versioni di Telegram Web: WebK e WebZ

Ad aprile 2021 Telegram ha presentato due nuove versioni di Telegram Web: WebK e WebZ: si noti infatti la presenza dei caratteri finali “k” e “z” al termine del nome di terzo livello.

Sono due versioni di Telegram Web molto simili: una è leggermente più compatta rispetto all’altra puntando su font e combinazioni di colori differenti. WebK ha l’interfaccia tradotta in italiano; WebZ invece è in inglese.

WebK e WebZ sono state sviluppate da due team diversi e utilizzano tecnologie differenti.
Analizzando il codice sorgente delle due versioni (da notare che WhatsApp, ad esempio, è una soluzione spiccatamente closed source) ci si accorgerà facilmente che WebZ è scritto in React mentre WebK non sfrutta alcuna libreria popolare (React, Vue, Angular,…) e il codice è scritto nativamente in JavaScript.

Durov ha spiegato che Telegram crede fermamente nella competizione all’interno dell’azienda quindi ha lasciato che nelle mani degli utenti arrivassero due versioni dell’applicazione web.

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