A Microsoft contestata la dizione "Vista capable" mentre Qualcomm accusa Nokia.

Una consumatrice di Washington ha avviato una "class action", un'azione legale "collettiva" nei confronti di Microsoft.

Una consumatrice di Washington ha avviato una “class action”, un’azione legale “collettiva” nei confronti di Microsoft. L’agguerrita signora avrebbe infatti acquistato un personal computer nel 2006 sul quale era applicato l’adesivo “Vista Capable” scoprendo successivamente che il sistema sarebbe stato in grado di supportare il solo Vista Home Basic.
Microsoft viene accusata di aver rappresentato in modo scorretto le reali potenzialità del personal computer che, di fatto, non è in grado di fruire di tutte le novità introdotte con Windows Vista. Si riportano, tra l’altro, le parole pronunciate dal vicepresidente di Acer, Jim Wong, che lo scorso Ottobre dichiarò: “il vero Windows Vista è nella versione Premium”.
Sebbene, ad esempio, fosse già noto sin dal 2005 il mancato supporto dell’interfaccia grafica “Aero” nella versione base di Vista, si contesta al colosso di Redmond di aver utilizzato termini che avrebbero tratto in errore il consumatore.

Qualcomm, invece, ha intrapreso una causa nei confronti di Nokia accusando il colosso finlandese di utilizzare, sui suoi telefoni cellulari, tecnologie per il download di applicazioni da server remoti delle quali non potrebbe vantare la proprietà intellettuale. La stessa Qualcomm ha avviato un secondo procedimento sempre nei confronti di Nokia contestando la violazione di due brevetti riguardanti le metodologie tecniche per l’eliminazione automatica di porzioni audio allorquando queste contengano rumore oppure suoni non coerenti con i campioni precedentemente acquisiti dal telefono cellulare.
Gli analisti, tuttavia, ritengono che queste azioni legali poco abbiano a che fare con il download remoto di file o l’eliminazione del rumore di fondo nelle conversazioni audio. La licenza per l’utilizzo della proprietà intellettuale Qualcomm da parte di Nokia relativamente alla tecnica CDMA (“Code Division Multiple Access”) scadrà infatti nel giro di sei giorni (l’accordo era stato siglato nella primavera del 2001). Gli stessi analisti auspicano un imminente accordo, già forse per la prossima settimana.
Bill Plummer, portavoce di Nokia, intanto, taglia corto: “le accuse non hanno alcun valore. Si tratta solo di un ulteriore esempio della strategia che Qualcomm ha messo in atto da 17 mesi a questa parte nei nostri confronti senza alcun successo”.

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