Con il rilascio di Ubuntu 25.10 “Questing Quokka”, Canonical compie un passo decisivo nell’evoluzione dell’ambiente desktop proposto di default. GNOME elimina il supporto per la sessione basata su Xorg: da questa versione in poi, la sessione “Ubuntu” presente nel display manager GDM sarà esclusivamente basata su Wayland. È un cambiamento storico che guarda all’adozione di tecnologie grafiche moderne all’interno dell’ecosistema Linux.
Perché abbandonare Xorg? Le ragioni tecniche e strategiche
La decisione manifestata da Canonical segue la roadmap di GNOME, uno dei più famosi desktop environment, che prevede la rimozione del supporto a Xorg a partire da GNOME 49, e si allinea alla strategia di Ubuntu di offrire un’esperienza desktop più sicura, performante e moderna.
X11 (X Window System versione 11) è il protocollo di comunicazione, ovvero lo standard che definisce come le applicazioni grafiche comunicano con il sistema per disegnare finestre, ricevere input da mouse, tastiera e così via. Introdotto nel 1987, X11 è ancora oggi lo standard di base per molti sistemi Unix/Linux, anche se in fase di progressiva dismissione.
Xorg (o X.Org Server) è una specifica implementazione open source del protocollo X11: è il server grafico storicamente usato dalla maggior parte delle distribuzioni Linux per gestire l’interfaccia utente.
Il passaggio a Wayland
L’addio a X11/Xorg guarda a Wayland come sostituto. La scelta di Wayland come backend grafico di riferimento segna la fine di un’era lunga oltre trent’anni e che accompagna l’evoluzione dell’intero ecosistema open source verso soluzioni più sicure, efficienti e adatte alle esigenze dell’hardware moderno.
Wayland non è semplicemente un’alternativa: è un protocollo progettato da zero per superare i limiti strutturali di X11. A differenza di Xorg, che implementa il protocollo X11 con un’architettura complessa e datata, Wayland offre un modello più snello, incentrato sulla sicurezza, la fluidità grafica e il supporto nativo a tecnologie come HiDPI, touchscreen e schede video di ultima generazione.
Negli ultimi anni, Wayland ha fatto progressi significativi su diversi fronti:
- Miglior supporto per i driver NVIDIA: Wayland ha superato molte delle limitazioni che in passato ne frenavano l’adozione da parte di utenti con hardware NVIDIA, grazie a miglioramenti nel protocollo e nei driver proprietari.
- Modello di sicurezza più robusto: Wayland isola meglio le applicazioni e il server grafico, riducendo i rischi di attacchi tramite manipolazione del buffer grafico o intercettazione di input.
- Supporto stabile per i flussi di lavoro quotidiani: Le funzionalità fondamentali per la produttività, compresa la gestione di finestre, display multipli, touchscreen e schermi ad alta risoluzione (hiDPI), sono ormai mature.
- Isolamento migliorato dello stack grafico: L’architettura di Wayland facilita la gestione di rendering e compositing in modo più efficiente e modulare.
Mantenere entrambe le sessioni, X11 e Wayland, comporta invece un aumento significativo del debito tecnico e della complessità di manutenzione, limitando la capacità di innovare rapidamente e rendendo più difficile garantire una qualità uniforme dell’esperienza utente.
Impatti pratici per utenti e sviluppatori
Per gli utenti
- La schermata di login GDM, da Ubuntu 25.10 in avanti, non offrirà più la possibilità di scegliere la sessione “Ubuntu su Xorg”.
- Tutte le sessioni basate su GNOME Shell e Mutter funzioneranno esclusivamente su Wayland.
- Gli utenti che fanno affidamento su funzionalità specifiche di X11 dovranno adattarsi o, in alternativa, installare desktop environment alternativi (ad esempio Xfce, KDE Plasma, MATE) che continuano a supportare Xorg.
- Le applicazioni X11 continueranno a funzionare grazie a XWayland, un layer di compatibilità che permette di eseguire applicazioni X11 all’interno di una sessione Wayland, spesso senza la necessità di alcuna modifica.
Per gli sviluppatori
- È fondamentale testare le proprie applicazioni in ambiente Wayland per identificare e risolvere problemi di compatibilità.
- Alcuni toolkit grafici e software potrebbero necessitare aggiornamenti per garantire pieno supporto a Wayland.
- È importante segnalare bug tramite Launchpad e partecipare attivamente alle community di sviluppo per contribuire al miglioramento dell’intero ecosistema.
Un passo verso Ubuntu 26.04 LTS
La scelta di anticipare l’addio a Xorg in un rilascio intermedio come Ubuntu 25.10 è strategica: offre agli utenti e agli sviluppatori un intero ciclo di sei mesi per abituarsi al nuovo ambiente, correggere eventuali problemi e prepararsi all’arrivo di Ubuntu 26.04 LTS, che sarà la versione della distro con supporto a lungo termine più utilizzata.
È importante sottolineare che Xorg non scompare del tutto da Ubuntu: il server X11 continuerà a essere disponibile nel sistema e potrà essere usato con altri desktop environment o in configurazioni particolari come il desktop remoto. La rimozione del supporto per Xorg in Ubuntu riguarda esclusivamente la sessione GNOME.