Il 1° agosto 2025 segna una tappa fondamentale per l’ecosistema Windows on ARM, piattaforma che Microsoft promuove da anni come alternativa moderna, efficiente e a basso consumo rispetto ai tradizionali PC x86. Dopo un inizio incerto e una lunga fase di transizione, Windows ARM ha recentemente ritrovato slancio grazie all’introduzione dei processori Snapdragon X Series e alla nuova generazione di PC AI-ready, capaci di offrire prestazioni elevate con un consumo energetico ridotto.
Uno dei principali ostacoli alla diffusione di Windows su architettura ARM è sempre stata la scarsa disponibilità di applicazioni professionali native, in particolare nel campo della creatività digitale. La dipendenza dall’emulazione x86 ha spesso limitato le prestazioni e l’efficienza di software come Premiere Pro e After Effects.
Con l’annuncio odierno, Adobe porta finalmente alcune delle sue applicazioni creative più iconiche su Windows ARM in versione nativa, consentendo a milioni di utenti di sfruttare al meglio le potenzialità della nuova architettura. I software coinvolti in questa transizione sono: Premiere Pro, After Effects, Audition e Media Encoder, tutti ora disponibili in beta per Windows ARM.
Questo passo rappresenta non solo un importante traguardo tecnico, ma anche un chiaro segnale che Windows ARM sta maturando come piattaforma di produzione professionale.
Le novità: prestazioni al top su ARM, ma con alcune limitazioni
Il passaggio da emulazione a esecuzione nativa rappresenta un cambiamento sostanziale per i creativi che lavorano sui dispositivi ARM-based: i software Adobe, infatti, possono ora sfruttare pienamente le capacità dei nuovi chip Snapdragon X.
Tuttavia, trattandosi ancora di versioni beta, sono presenti limitazioni funzionali che in parte rimarranno anche al termine della fase di test. Di seguito un’analisi dettagliata delle funzionalità supportate e di quelle non implementate nelle build ARM native.
Funzionalità previste (Premiere Pro, Media Encoder e Audition)
- Estensioni di terze parti (plugin inclusi) in Premiere Pro, Audition
- Supporto ProRes (inclusi proxy, render & replace, preview sequence) in Premiere Pro
- Importazione esportazione JPEG2000/MXF (tutti i software)
- Importazione MotionJPEG e MKV (tutti i software)
- Riproduzione ed esportazione accelerati in hardware per i contenuti H.264 e HEVC (MP4) in Premiere Pro
- Supporto ai file RAW video (Apple ProRes RAW, ARRI ARRIRAW, Canon Cinema RAW Light, Sony X-OCN/RAW) in Premiere Pro, Audition
- Compatibilità con dispositivi di controllo hardware basati su protocollo EUCON in Audition
Funzionalità escluse (non saranno implementate)
- Effetto Loudness Radar (sostituito da Loudness Meter) in Audition
- Esportazione in formato Wraptor DCP (Premiere Pro)
- Codec GoPro CineForm (importazione/esportazione) in tutti i software
- Esportazione in formato P2 (Movie Premiere Pro)
After Effects su Windows ARM: un motore creativo ancora incapace di esprimere tutte le sue potenzialità
Nonostante l’arrivo di una versione nativa per Windows ARM rappresenti un passo in avanti importante, After Effects si presenta ancora in una fase di sviluppo iniziale, con numerose limitazioni che ne riducono l’efficacia nei contesti di produzione avanzata.
La carenza più evidente riguarda il supporto ai formati professionali, tra cui spiccano le assenze di Apple ProRes, ARRIRAW, GoPro CineForm, JPEG2000 in MXF, SWF e WMV: file che non possono né essere importati né esportati. In assenza del supporto a ProRes, ad esempio, le opzioni “High Quality” e “High Quality with Alpha” ricadono su un codec QuickTime non compresso, con il programma che espone un avviso informativo.
A queste lacune si aggiunge l’impossibilità di gestire contenuti in MotionJPEG e MKV, nonché la mancanza di accelerazione hardware per i codec H.264 e HEVC, limitando la fluidità in fase di anteprima e la velocità di esportazione.
Anche dal punto di vista degli strumenti, l’esperienza è incompleta: due componenti fondamentali come Keylight e Mocha non sono ancora disponibili, e il tentativo di utilizzarli genera un avviso all’avvio. Mancano inoltre il renderer Cinema 4D e tutte le funzionalità legate all’integrazione con Cineware, penalizzando le pipeline basate su ambienti 3D.
Un’altra criticità riguarda l’incompatibilità con i plugin di terze parti, che non funzionano con la build ARM-native a meno che non siano appositamente aggiornati per questa architettura. Adobe ha dichiarato di essere al lavoro su un nuovo SDK dedicato a Windows ARM per supportare gli sviluppatori nella migrazione.
Infine, alcuni utenti potrebbero imbattersi in un errore relativo alla funzione “Advanced 3D”, causato da driver GPU non aggiornati. Per mitigare questo inconveniente, Adobe consiglia di installare la versione più recente del driver Adreno.
Nonostante queste limitazioni, l’arrivo di After Effects in versione ARM nativa resta un segnale incoraggiante.
Una transizione storica, che è ancora un work-in-progress
Il rilascio nativo di Premiere Pro, After Effects, Audition e Media Encoder su Windows ARM non è solo un aggiornamento tecnico, ma rappresenta un passo importante per l’intero ecosistema Windows al fine di competere nel mondo dei dispositivi a basso consumo ma ad alte prestazioni, come i laptop ARM-based sempre connessi.
L’iniziativa di Adobe si inserisce in un più ampio contesto di migrazione software verso ARM64, in parallelo con gli sforzi di Microsoft per rendere il proprio sistema operativo e il proprio ecosistema software pienamente compatibili con l’architettura ARM.